26 febbraio 2020

26 Febbraio 2020

Non è una quarantena

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 6,1-6.16-18)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Il commento

State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro” (6,1). Oggi entriamo nel deserto con lo sguardo rivolto alla Pasqua. Non dobbiamo dimenticare questa meta se vogliamo dare la giusta finalità all’impegno penitenziale e orante. Non basta togliere con decisione quello che si oppone all’alleanza con Dio, occorre anche eliminare tutto ciò che offusca la sua luce. Non è più sufficiente allontanare quello che impedisce di camminare speditamente nelle vie del Vangelo, è necessario eliminare tutto quello che rallenta il cammino della fede. La penitenza non è uno sport per verificare la capacità di resistenza ma un cammino interiore che nasce dal desiderio di accrescere e consolidare l’alleanza con Dio. A nulla serve rinunciare al cibo se non cresce la fame della Parola. “Sia parca e frugale la mensa”, cantiamo nella liturgia. Ma aggiunge: “Sia sobria la lingua e il cuore / fratelli, è tempo di ascoltare / la voce dello Spirito” (Inno, Ufficio delle Letture). Non basta togliere il cibo della tavola se non ci impegniamo a nutrire il cuore con la Parola e il Pane di vita. A nulla serve privarsi delle cose materiali se non cresce il desiderio della condivisione dei beni per contribuire a creare un mondo più giusto. La quaresima chiede di togliere qualcosa per far risplendere l’essenziale.

Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra” (Col 3,5), scrive l’apostolo Paolo. Per entrare nella pienezza della vita dobbiamo passare attraverso la morte. Allo stesso modo, non possiamo giungere ad un autentico e duraturo rinnovamento del cuore se non siamo disposti a far morire l’io con le sue pretese, se non ci impegniamo ad eliminare tutte quelle opere – e sono tante! – che servono a soddisfare e/o glorificare se stessi. La Quaresima non è una quarantena, non si limita a chiedere una temporanea sospensione. Il Signore ci chiede di dare una svolta e/o di imprimere uno slancio nuovo. Non è una comoda parentesi ma un’esperienza che lascia una traccia duratura. Quando si scopre che Dio è tutto, non facciamo fatica a mettere da parte tutto il resto. È questa la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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