Armine, il coraggio e la rivoluzione della… grande bellezza

Armine

Foto: profilo Facebook di Armine Harutyunyan https://www.facebook.com/armine.harutyunyan.313

di Ida Giangrande

Per alcuni la modella Armina non è abbastanza bella per la moda, ma per la moda questa ragazza 23enne di origini armene, ha una bellezza in grado di cambiare lo stereotipo. Le sue parole e la disinvoltura con cui si guarda mi costringe a una riflessione.

Uno dei nomi che ultimamente circolano in rete è “Armine”. Chi è? Una modella, nata a Jerevan in Armenia, ha 23 anni e ha sfilato per Gucci nel 2019. Da qualche giorno questa giovane ragazza è il bersaglio preferito dei soliti leoni da tastiera altrimenti detti hater. Perché? Per la sua bellezza non convenzionale. Il viso di Armine Harutyunyan ha, infatti, scatenato una serie di commenti negativi sui social della modella: le foto pubblicate sui suoi account ufficiali, specialmente quello di Instagram, si sono riempite di osservazioni relative all’aspetto fisico della 23enne: sopracciglia troppo folte, naso adunco e lineamenti particolari lontani dai canoni di bellezza in vigore. In realtà il rapporto tra Gucci e la modella risale al 2019, quando Alessandro Michele, creativo della Gucci, la scelse per presentare alla Fashion Week milanese, la sua collezione Primavera/Estate. Quello che è accaduto ad Armine? Nulla di nuovo sotto il cielo! Direbbe qualcuno, infatti agli episodi di body shaming dovremmo esserci abituati. Esiste un canone di bellezza che ti vuole magra, bella, fotogenica, possibilmente con un seno prosperoso e se non sei così, semplicemente “non sei”. Per inciso, se qualcuno si stesse chiedendo cos’è il body shaming lo spiego qui: valanghe di offese e insulti per il proprio aspetto fisico. Non è una cosa nuova e non è nemmeno un fenomeno legato alla rete. Ai miei tempi avevo un’amica che fu presa di mira perché aveva l’acne volgare, il viso tempestato di brufoli. Una cattiveria immotivata quella legata all’estetica che ci accompagna da sempre. Quante volte sento ripetere “cicciona” in senso dispregiativo. Se sfoglio i profili Instagram delle ragazze, mi sembra di trovarmi di fronte ad un catalogo di modelle. Tutte stupende, ammiccanti, sorridenti, impegnate a rincorrere la tanto agognata perfezione estetica. Sarà colpa dei modelli televisivi che ci hanno propinato e ci propinano senza requie: belle forme, belle curve e niente di più? Non lo sapremo mai e in ogni caso non sta a me dirlo, quello che so è che questo culto della bellezza che oggi sembra essere diventata una ossessione soprattutto tra le teenager, mi fa pensare che in fondo non sappiamo più cosa sia davvero la bellezza. E, anzi, mi fa interrogare sull’esistenza reale della bruttezza. A spingermi a questa riflessione è proprio lei, Armine. 

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La polemica l’ha trovata impreparata e sorpresa. “Non so perché stia accadendo proprio ora. Ho sfilato per Gucci un anno fa e non c’è nulla di nuovo su cui discutere”, ha spiegato la Harutyunyan a Repubblica in un’intervista. La ragazza ha iniziato da poco a muovere i primi passi nel mondo della moda, dopo essere stata scoperta per caso da un talent scout di Gucci durante una vacanza a Berlino. E il primo lavoro per un grande marchio è stato proprio quello per il brand di Michele: “Sono stata la prima modella armena a sfilare per una grande casa di moda: sentivo la responsabilità, il peso del ruolo”, ha detto. Una sfilata che le ha portato notorietà nell’ambiente, ma anche le prime critiche. A domanda della giornalista che le chiede perché “non ha ancora affrontato sui suoi social media tutto quello che è accaduto negli ultimi giorni” risponde semplicemente: “Non mi sembra necessario… Meglio essere diversi che omologati”.  Armine non è solo una modella. Si è laureata in graphic design allo Yerevan State Institute of Fine Arts and Theatre. L’arte per lei è una questione di DNA, il nonno, Khachatur Azizyan, è un famoso pittore armeno. La madre invece è medico ma, quando la giovanissima Armine era indecisa se iscriversi a Medicina o seguire la propria vena creativa, l’ha incoraggiata a dedicarsi all’arte. Forse sarà grazie a questo che Armine non ha ceduto alla trappola dei hater e di chi la vorrebbe “bella senza anima” come tante soubrette che occupano le prime pagine dei giornali e rivestono la cartellonistica pubblicitaria delle nostre strade, ma a parte un corpo perfetto e accuratamente rifatto, non posso darci nulla? Forse è per aver respirato il profumo dell’arte che ingentilisce lo spirito e tempra il carattere, che Armine ha il coraggio di ammettere che quando si guarda allo specchio vede “una persona che è più di una faccia, che ha tanti interessi, tante cose da dire e da fare. E che non ha tempo per chi la vuole abbattere”.




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