11 ottobre 2020

11 Ottobre 2020

L’abito della festa

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 22,1-14)
IIn quel tempo, Gesù riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

Il commento

Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale” (22, 11). Dio chiama tutti e fa in modo che l’annuncio giunga a tutti. Tutti possono entrare al banchetto nuziale ma possono restarvi solo coloro che hanno l’abito adatto. È dunque inevitabile capire qual è l’abito nuziale che dobbiamo indossare. Possiamo individuare tre risposte. La prima la troviamo nelle lettere di Paolo: “Quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo” (Gal 3,27). La veste nuova è quella del battesimo, è un dono gratuito di Dio che ci spoglia dell’uomo vecchio e ci rende creature nuove, conformi al Figlio suo. È Dio che ci purifica e dona una veste che non avremmo mai potuto tessere con le nostre opere. Per questo, chi rifiuta la grazia e pensa di poter fare con le sue forze, chi ritiene di poter conquistare la giustizia con le proprie opere… si ritrova nudo. L’Apocalisse offre un’altra immagine esplicativa, quella dei redenti vestiti di bianco perché “hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello” (Ap 7,14). La veste adatta è quella del martirio. Chi rifiuta la croce, chi non accetta la sofferenza, chi cerca di stare al riparo dai problemi, chi non è pronto a farsi carico del prossimo… non ha la veste adatta. L’evangelista Giovanni offre un’altra immagine quando afferma che il segno distintivo del discepolo è l’amore fraterno (Gv 13, 34-35). La veste nuziale è dunque ricamata con le opere della carità. Commentando la parabola evangelica san Gregorio Magno scrive: “Ognuno di voi, dunque, che nella Chiesa ha fede in Dio ha già preso parte al banchetto di nozze, ma non può dire di avere la veste nuziale se non custodisce la grazia della Carità” (Omelia, 38,9).

Padre Santo, Tu non guardi le apparenze ma scruti il cuore di ciascuno, Tu ci insegni a non accumulare titoli e onori ma a rivestire la vita di carità. Donaci di accogliere in modo sempre nuovo il tuo invito nuziale, rivesti di gioia la nostra vita e insegnaci a testimoniare che solo Tu puoi dare l’abito della festa. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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