17 gennaio 2021

17 Gennaio 2021

Sempre in cammino

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,35-42)
In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro – dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

Il commento

I suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù” (1,37). La scena si svolge lungo la riva del Giordano ed ha per protagonisti due giovani che provengono dalla Galilea. Avendo sentito parlare di Giovanni, decidono di andare dove lui predica e battezza. Diversamente dagli altri, non si accontentano di ricevere il battesimo di conversione ma scelgono di restare, diventano discepoli del profeta. Non è un dettaglio marginale, rivela la loro attitudine interiore, la sincera ricerca di Dio. Non appartengono alla categoria, sempre più numerosa, di quelli che si accontentano e si fermano a metà strada, quelli che riempiono la vita di cose e mettono da parte i grandi ideali. Questi due giovani sono disposti ad andare fino in fondo e accettano la fatica del cammino. E quando il loro maestro indica Gesù come “l’Agnello di Dio” (1,36), senza pensarci troppo, con quello slancio che appartiene alla giovinezza, si mettono sulle orme di Gesù. Erano andati presso il Giordano per incontrare Giovanni e forse pensavano che era quello il punto decisivo della vita. Ma Giovanni li invita ad andare oltre. E con docilità, si rimettono in cammino sulle orme di un Rabbì che ancora non conoscono. Non hanno paura delle illusioni e delle delusioni. 

Il loro mettersi nuovamente in cammino, significa che non hanno soffocato le domande più profonde che portano nel cuore. Per questo si lasciano guidare docilmente dai maestri di Dio che ha posto sulla loro strada. Nella vita spirituale la luce cresce poco a poco, non bisogna avere fretta e non bisogna cedere alla tentazione di nascondere l’inquietudine. Dobbiamo attendere che, poco alla volta, il buon Dio faccia comprendere la sua volontà. Ogni volta che accende la luce, cerchiamo di rispondere con crescente disponibilità. Tutti i sì del cuore sono importanti, anche quelli che apparentemente sembrano non decisivi. Chi rifiuta il cammino per pigrizia o per paura, chi pretende di misurare la vita con le sue attese, finisce per lasciare Dio fuori dalla porta di casa. Oggi chiediamo la grazia di camminare nei sentieri dell’eccomi.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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