29 maggio 2021

29 Maggio 2021

Sapete come fare l’amore? La Chiesa vi insegna a farlo bene | 29 maggio 2021

Credo di poter affermare liberamente, senza appellarmi a studi scientifici ma solo agli anni che passano, che una delle più grande infelicità dei coniugi – uomo e donna, di questi tempi meglio chiarirlo – sia dovuto al fatto che non sanno fare l’amore, che nessuno ha insegnato loro cosa significhi veramente fare l’amore, che hanno ricevuto solo nozioni su cosa il rapporto sessuale non è.

Oggi la Chiesa ci fa fare memoria di san Paolo VI. Questo grande Papa, nonostante sia stato un consacrato, ha saputo illuminare grandemente l’amore umano e ha offerto una chiave di lettura proprio sulla sessualità che purtroppo come comunità ecclesiale facciamo ancora fatica a recepire.

Nella splendida enciclica Humanae Vitae, nel 1968, Paolo VI muovendo dalla “visione integrale dell’uomo e della sua vocazione non solo naturale e terrena ma anche soprannaturale ed eterna” (n.7), affermava che la dottrina della Chiesa “è fondata sulla connessione inscindibile che Dio ha voluto e che l’uomo non può rompere di sua iniziativa tra i due significati dell’atto coniugale, il significato unitivo e il significato procreativo. Salvaguardando ambedue questi aspetti essenziali, unitivo e procreativo, l’atto coniugale conserva integralmente il senso del mutuo e vero amore e il suo ordinamento all’altissima vocazione dell’uomo alla paternità” (n.12). E poi proseguiva: “Se dunque per distanziare le nascite esistono seri motivi, derivanti o dalle condizioni fisiche o psicologiche dei coniugi, o da circostanze esteriori, la Chiesa insegna essere allora lecito tener conto dei ritmi naturali immanenti alle funzioni generative per l’uso del matrimonio nei soli periodi infecondi e così regolare la natalità senza offendere i principi morali che abbiamo ora ricordato” (n.16).

In parole povere, per i non addetti ai lavori che non amano pensieri eccessivamente articolati, san Paolo VI mi perdonerà per l’esegesi delle sue parole, la Chiesa ci invita a vivere i rapporti sessuali in libertà, senza l’uso di preservativi o contraccettivi, aperto alla vita e qualora quest’ultimo elemento non sia possibile – per gravi motivi – a imparare come coppia i metodi naturali di regolazione della fertilità. Tutto questo cosa significa? Piena felicità per la coppia.

Semplice vero? Ma nel concreto? Qui dovremmo cominciare da Adamo ed Eva…ma forse anche no. Possiamo fare un’autovalutazione sulla nostra storia personale e poi di genitori. Quando abbiamo cominciato ad avere le nostre domande sulla sessualità? E soprattutto chi ci ha dato le risposte giuste? Quando abbiamo fatto l’amore per la prima volta? Qual è l’esperienza che abbiamo vissuto? E ora da sposi come viviamo i rapporti sessuali? Dall’esperienza personale potremmo passare a quella genitoriale. In questo campo possiamo aver fatto tre grandi errori: silenzio totale, limitarci a fornire le informazioni circa il preservativo o la pillola e infine ne abbiamo parlato troppo per timore che nostro figlio sbagliasse.

Risultato? Adulti che fanno l’amore a sentimento, dico io. Cioè si approcciano alla sessualità lasciando che l’istinto, gli amici, le eccessive proibizioni dei genitori o le nozioni apprese a scuola li guidino. Mancano di vivere quella pienezza, quella completezza, quella meravigliosa castità dei gesti che donano all’amore coniugale il respiro dell’eternità.

Tutto è consumato in fretta, tutto è assoggettato al piacere, tutto è condizionato dal mondo esterno. Si conosce poco l’uno dell’altro. L’uomo non sa che la donna ha un approccio diverso dal suo, che vive altre dinamiche nel piacere sessuale e viceversa. Conoscere il vero significato dei gesti, comprendere le dinamiche dell’uomo e della donna, ecco quello che i Metodi Naturali propongono.

Se contassi qualcosa nella Chiesa, proporrei di studiare e di apprendere i Metodi Naturali anche ai sacerdoti e ai consacrati nei seminari o nelle case di formazione. Anche loro devono assolutamente conoscere cosa significa la bellezza di fare l’amore per due motivi: per poter vivere pienamente la loro castità e per accompagnare gli sposi loro affidati nei sentieri di un’appagante e liberante sessualità.

San Paolo VI prega per noi perché la strada è dura ma certa e sicura. Dico sempre ai miei fidanzati quando comincio un percorso: “Non abbiate timore, ora ricominciamo daccapo”. Qualcuno ha avuto il coraggio di mettere un punto e di fidarsi della parola della Chiesa. E quelli che lo hanno fatto vi assicuro sono felicissimi.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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