29 Gennaio 2022

Robert René: morire tra l’indifferenza di tutti

Robert René, famoso fotografo francese nato a Friburgo con la passione per i ballerini di flamenco che immortalava con la sua macchina fotografica, è morto di ipotermia in una strada del centro di Parigi, vicino Place de la République, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio.

Robert, 84 anni, stava tornando a casa dopo cena e forse per un malore si è sentito male e si è accasciato a terra dove è rimasto per nove ore senza che nessuno si avvicinasse per soccorrerlo. Praticamente morto di freddo tra l’indifferenza dei passanti. All’alba un senzatetto lo ha notato e ha subito dato l’allarme ma per il fotografo non c’è stato nulla da fare.

Ecco signori e signore, l’ultima fotografia che il grande Réne ci ha lasciato di questa umanità del 2022 è di se stesso accasciato tra le vie del mondo mentre muore tra l’indifferenza, l’egoismo e il “meglio che mi faccio i fatti miei”. Uno dei frutti più velenosi di questa pandemia. Non che prima non ci fosse questa incapacità di accorgersi del dolore altrui, solo che il coronavirus ha spinto questa attitudine individualistica agli estremi. Fino a passare davanti ad un uomo, immagino vestito bene e che non aveva le sembianze di un senzatetto, facendo finta di non vedere. E tutto questo nella civilissima Parigi.

Ma chi siamo diventati? Ma dov’è l’umanità bella quella che nascondeva gli ebrei nelle sue case mettendo a rischio la propria vita, quella che divideva il pane con la famiglia del vicino, che accudiva i figli dei cugini perché entrambi i genitori lavoravano? Mi vengono in mente le parole di Papa Francesco che nell’Angelus di qualche anno fa commentando la parabola del buon samaritano disse a tutti: “Mi faccio prossimo o semplicemente passo accanto? Sono di quelli che selezionano la gente secondo il proprio piacere? Queste domande è bene farcele spesso, perché alla fine saremo giudicati sulle opere di misericordia. […] Ma Tu, ti ricordi quella volta, sulla strada da Gerusalemme a Gerico? Quell’uomo mezzo morto ero io. Ti ricordi? Quel bambino affamato ero io. Ti ricordi? Quel migrante che tanti vogliono cacciare via ero io. Quei nonni soli, abbandonati nelle case di riposo, ero io. Quell’ammalato solo in ospedale che non va a trovare nessuno ero io!”.

Se anche il mondo lo avesse dimenticato, noi cristiani abbiamo il dovere di ricordare. In fondo per paradosso, gli unici occhi che hanno visto e le uniche mani che hanno soccorso Robert René sono stati gli occhi e le mani di un povero.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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