3 Febbraio 2022

Muore in casa, i vicini sigillano la porta per non sentire l’odore

Ho trascorso tutta la notte a pensare a come siamo finiti in basso. Al perché ci meritiamo quel marciume che anche la televisione ci propina in prima serata. Ormai abbiamo perso la capacità di provare compassione. Anche davanti alla morte. Un fatto gravissimo è accaduto a Genova ma non ne parla quasi nessuno. I giornali sono cooptati da Sanremo in questo momento. A cosa può interessare la vita di un uomo morto nella più completa solitudine?

È interessata ma in senso negativo ai vicini di casa che invece di preoccuparsi e chiamare i soccorsi in tempo, infastiditi dal cattivo odore hanno posto rimedio, sigillando la porta dell’abitazione dal quale provenivano gli olezzi con il nastro adesivo. All’interno c’era il corpo senza vita e in stato di decomposizione del vicino di casa. È successo la settimana scorsa nella civilissima Genova, in via Mermi nel quartiere Sant’Eusebio.

L’uomo di 68 anni era morto già da sette giorni quando sono state allertate le autorità. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale e i vigili del fuoco dopo l’allarme lanciato dai servizi sociali, che non riuscivano a mettersi in contatto con l’uomo. Gli agenti hanno trovato la porta sigillata con lo scotch. Entrati, hanno trovato l’anziano a terra sopra un piumone. Il medico legale ha appurato che non c’erano segni di violenza sul corpo e che la morte naturale era sopraggiunta da circa una settimana.

L’uomo era un senza fissa dimora a carico dei servizi sociali ed ospitato in un alloggio di Arte. Ogni settimana una delle associazioni del territorio gli portava la spesa a casa. Durante una visita effettivamente non aveva aperto e i volontari hanno pensato fosse uscito. Quando di nuovo non ha risposto dopo alcuni giorni, per la seconda volta, i volontari hanno avvisato i servizi sociali e subito dopo è scattato l’allarme. Nel frattempo, i vicini hanno pensato di contenere gli sgradevoli odori senza porsi altre domande.

Quanto vale la vita di una persona? Che significa morire tra l’indifferenza di tutti? E quel nastro adesivo servirà per non sentire la puzza che esce dal nostro cuore? Restano domande sospese, buttate tra una notizia e l’altra, che rimbalzano come palline su muri di gomma.


Vai all'archivio di "Con gli occhi della fede"




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

ANNUNCIO

ANNUNCIO

Vai all'archivio di "Con gli occhi della fede"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.