9 Febbraio 2022

Papa Benedetto: “davvero costui era un discepolo di Gesù”

Se mai avessi bisogno di prove per comprendere la santità di un uomo, non ho che da leggere i fatti che lo riguardano. Gli attacchi che Benedetto XVI da sempre ha ricevuto, e che ancora oggi da Papa emerito non accennano a diminuire per l’efferatezza e la faziosità di alcune affermazioni e di alcuni titoli di giornali, mi lasciano davvero basita.

Che cosa si condanna a quest’uomo di Dio? Mi chiedo. Il fatto di non essersi piegato al pensiero mondano? Un Magistero chiaro, profondo, pulito e senza sbavature interpretative? Coprire di fango una persona come Ratzinger aumenta il potere di qualche volpe che non riesce in nessun modo a raggiungere l’uva? Eppure Lui, il Papa, con quella linearità di pensiero, con la sua umiltà e pacatezza risponde con una lettera di suo pugno. Con parole chiare si difende dalle accuse rivolte, parla di una svista di trascrizione acclarata anche dall’Analisi dei fatti da parte dei collaboratori di Benedetto XVI, resa pubblica assieme alla lettera.

Papa Benedetto era presente alla riunione dell’Ordinariato del 15 gennaio 1980 nella quale si parlò del sacerdote X ma non era a conoscenza né del fatto che il sacerdote fosse un abusatore, né che fosse inserito nell’attività̀ pastorale. In quella riunione si decise esclusivamente della sistemazione del giovane sacerdote X a Monaco di Baviera, perché́ lì doveva sottoporsi a una terapia. Si corrispose a questa richiesta ma non venne menzionato il motivo della terapia.

Al riguardo nella lettera il Papa ha scritto: “Mi ha profondamente colpito che la svista sia stata utilizzata per dubitare della mia veridicità, e addirittura per presentarmi come bugiardo”. I giornali non vedevano l’ora di avere Benedetto XVI da immolare sull’altare delle presunte ingiustizie. E anche oggi in seguito alla lettera tanti titolano erroneamente il mea culpa del Papa emerito, come se avesse confessato la colpa di aver coperto un caso di pedofilia nella Chiesa. Chiaramente i commenti dei leoni di tastiera che leggono solo i titoli dei giornali sono improponibili e illeggibili.  

Sì, è vero il Papa ha chiesto perdono ma lo ha fatto non perché autore del crimine ma nella pedagogia della responsabilità ecclesiale e dell’autorità che ricopriva. È la Chiesa che chiede perdono per “ogni singolo caso di abuso sessuale […]. Alle vittime degli abusi sessuali va la mia profonda compassione e mi rammarico per ogni singolo caso”. Non confondiamo continuamente le acque. Questo modo di fare è opera del maligno, noi cerchiamo di restare lucidi. E la ragione ci fa dire che il pontificato di papa Ratzinger ha combattuto aspramente la pedofilia.

Basta ricordare solo alcuni fatti: nel 2005 poco prima dell’elezione a Pontefice, nel testo della Via Crucis del Colosseo, Ratzinger aveva denunciato “la sporcizia che c’è nella Chiesa”. Molti commentatori videro in questa affermazione il riferimento ai dolorosi casi di abuso avvenuti nella Chiesa. Nel viaggio negli Stati Uniti del 2008 Benedetto XVI prese la storica iniziativa di incontrare le vittime dei preti pedofili (l’incontro avvenne il 17 aprile nella nunziatura di Washington). A questi incontri sono poi seguiti quelli con le vittime in Australia (2008), a Malta (2010), in Inghilterra (2010). Altro documento fondamentale che mostra la determinazione di papa Ratzinger contro la pedofilia è la Lettera ai cattolici irlandesi in cui tra l’altro si dice: “Non posso che condividere lo sgomento e il senso di tradimento che molti di voi hanno sperimentato al venire a conoscenza di questi atti peccaminosi e criminali e del modo in cui le autorità della Chiesa in Irlanda li hanno affrontati […] Da parte mia, considerando la gravità di queste colpe e la risposta spesso inadeguata ad esse riservata da parte delle autorità ecclesiastiche nel vostro Paese, ho deciso di scrivere questa Lettera Pastorale per esprimere la mia vicinanza a voi, e per proporvi un cammino di guarigione, di rinnovamento e di riparazione”.

E poi il 16 maggio 2011, Benedetto XVI era papa da diversi anni, è stata pubblicata una “Lettera Circolare della Congregazione per la dottrina della fede per aiutare le Conferenze Episcopali nel preparare Linee guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici” dove si dice che tra le importanti responsabilità del Vescovo diocesano c’è il dovere di dare una risposta adeguata ai casi eventuali di abuso sessuale su minori. Tale risposta comporta l’istituzione di procedure adatte ad assistere le vittime di tali abusi, nonché la formazione della comunità ecclesiale in vista della protezione dei minori”. 

Sono solo alcuni esempi, altri si potrebbero elencare ma Papa Benedetto non l’ha fatto. Ha chiesto perdono e ha aggiunto di avere l’animo lieto e la certezza di aver ricevuto la grazia di essere cristiano. C’è un gigante della fede che parla in queste espressioni. Una mitezza che smaschera questo continuo e pesante tentativo di screditare in ogni modo la Chiesa. Gli errori vanno condannati e chi li commette deve essere aspramente punito. Gli ultimi Pontefici hanno dimostrato che la Chiesa non ha paura di farsi un attento esame di coscienza, di riconoscere le proprie colpe, di combattere ogni genere di abusi senza cercare di nascondere né di insabbiare nulla. Le polemiche e i commenti sono davvero troppo duri. Ma papa Benedetto è un discepolo del Maestro e in quest’ora buia mi sembra di scorgerlo mentre porta la sua croce tra folle assetate di vendetta e forse tra quelli che lo accusano oggi, ci sarà chi un giorno dirà: “Davvero costui era un discepolo di Gesù”. 


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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