14 Febbraio 2022

“L’amato mio se n’era andato…”

C’è una scena struggente del Cantico dei Cantici, esattamente nel sesto poema quando l’amato si reca dall’amata di notte e le chiede di entrare: “Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, mio tutto” e lei prima ha qualche timore poi fremente per lui si alza e quando apre “l’amato mio se n’era andato, era scomparso”. L’amata fa l’esperienza dolorosa dell’assenza di chi ama più della sua stessa vita tanto che si ammala e dice alle guardie mentre sofferente è in giro a cercarlo: “se trovate l’amato mio che cosa gli racconterete? Che sono malata d’amore”.

Si è ammalata perché fa esperienza dell’incomprensione e della distanza. Il suo amato è andato via e non ha lasciato un biglietto, una spiegazione, un urlo di rabbia. Semplicemente non ha saputo attendere, si è stancato, forse anche le sue attese sono state deluse. Arriva un momento nell’amore in cui la gioia lascia il posto alla delusione. L’assenza genera un’oscura sensazione di fallimento, la vita appare improvvisamente vuota e senza significato. Tutto crolla. Quelle braccia da cui ti sentivi protetta, quella voce che ti rassicurava in ogni momento di difficoltà, quella tenerezza che accompagnava i piccoli gesti quotidiani vengono meno. E ci si scopre vulnerabili e facilmente attaccabili perché l’amore ti protegge, ti custodisce, ti difende e quando improvvisamente viene a mancare “le guardie mi hanno percossa, mi hanno ferita, mi hanno tolta il mantello”. Le guardie della nostra vita sono le inevitabili difficoltà e ostilità che incontriamo quando sentiamo venir meno l’amore dell’altro.

Ma la separazione in una coppia non giunge all’improvviso, entra nel cuore prima che nelle parole e nei gesti e ruba la comunione, insinua il dubbio, ti convince che l’altro ti sta rubando la tua unica occasione di essere felice. Così subentrano la rabbia e la delusione, l’abitudine e la rassegnazione e si preferisce spesso mettere la testa sotto la sabbia o fuggire via invece di guardare l’altro negli occhi e comunicare la fatica di amare. Il dolore più grande da accettare è quello che sgorga dalla persona che amiamo. Tanto più profondo è l’amore tanto più forte è il dolore. Il segreto però non è non piangere e stringere i denti ma dare ad ogni lacrima un nome. Comprendere cioè le ragioni dell’amore, il suo significato profondo e non avere paura di esternare pensieri e dubbi.

Ferita d’amore, la donna del Cantico mentre è alla ricerca del suo amato, davanti alla domanda: “Che cosa ha il tuo amato più di ogni altro tu che sei bellissima tra le donne?” risponde con una descrizione meravigliosa del suo diletto. La fatica di amare rafforza la comunione, gli occhi purificati dalle lacrime riescono a guardare la persona che si ama senza pretese e senza aspettative. L’emotività lascia il posto ad un sentimento più profondo, più solido, più duraturo. È il passaggio dall’innamoramento all’amore, quello che diventa complicità, desiderio di caricarsi in silenzio dei pesi dell’altro, audacia nel fare il primo passo. E come canta Elisa nel suo splendido brano presentato a Sanremo: “Sarà che tra tutto il casino sembra primavera, sarà che la vertigine non mi fa più paura, e guardo giù, o forse sei tu, o forse sei tu…”. Tu e nessun altro.


Vai all'archivio di "Con gli occhi della fede"




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

ANNUNCIO

ANNUNCIO

Vai all'archivio di "Con gli occhi della fede"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.