Muore a 85 anni sulla tomba del marito che visitava regolarmente da quarant’anni

Sposi cristiani

Sembra una storia da romanzo, una di quelle fatte di una squisita normalità che narrano di amori non sostituibili. Siamo a Treviglio nel Bergamasco, lei, Erminia Dossi, 85 anni, non aveva mai dimenticato il suo sposo, Giacomo, che la vita le aveva sottratto troppo in fretta. 

Se ne era andato via ancora giovane e l’aveva lasciata con sette figli da crescere e da accudire. Il dolore della perdita non le ha impedito di svolgere al meglio il suo dovere di madre e, allo stesso tempo, la dolce Erminia non avrebbe mai dimenticato il suo ruolo di moglie. E così con la stessa dedizione che gli avrebbe dedicato se fosse stato ancora in vita, andava a trovarlo tutti i giorni al cimitero per deporre dei fiori sulla sua lapide da ben quarant’anni. 

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Intorno a lei il mondo cambiava, quante cose sono accadute in quarant’anni di storia! Quanti amori sono finiti, quanti sono stati feriti, uccisi dall’egoismo, e mentre in giro le separazioni aumentano, i giovani dicono di non credere più all’amore, e il noi coniugale diventa un miraggio lontano, lei, Erminia, se ne andava tutti i giorni con il suo bouquet di fiori su quel mucchietto di terra che custodiva i resti mortali del suo amato sposo. 

Ed è proprio lì, su quella lapide che il 14 febbraio, giorno di San Valentino, Erminia è entrata nella luce dell’eternità. Un infarto l’ha ricongiunta al suo sposo. Un caso? Forse sì, ma il mio sguardo da inguaribile romantica mi suggerisce anche di carpire un insegnamento da questa storia. Un insegnamento per quanti hanno fatto dell’amore un legame liquido, da consumare e buttare via quando non appaga. Un sentimento vacuo senza radici, stabilità o equilibrio. Grazie signora Erminia, il suo esempio è un faro nella notte per tutti noi. 




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Ida Giangrande

Ida Giangrande, 1979, è nata a Palestrina (RM) e attualmente vive a Napoli. Sposata e madre di due figlie, è laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli, Federico II. Ha iniziato a scrivere per il giornale locale del paese in cui vive e attualmente collabora con la rivista Punto Famiglia. Appassionata di storia, letteratura e teatro, è specializzata in Studi Italianistici e Glottodidattici. Ha pubblicato il romanzo Sangue indiano (Edizioni Il Filo, 2010) e Ti ho visto nel buio (Editrice Punto famiglia, 2014).

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