2 Giugno 2022

Quel figlio morto da una settimana e i genitori non informati

Quando la giustizia o il cosiddetto “interesse primario del minore” si chiude in una sorta di sovranità assoluta tanto da ignorare i sentimenti, l’oggettività di un rapporto tra genitori e figli, significa che abbiamo perso del tutto l’umanità.

La storia molto triste arriva da Asti. Mario Domenico aveva appena 20 mesi. Ed è morto da solo per una crisi respiratoria, dopo aver combattuto contro una grave malattia sin dalla nascita. Ai funerali non solo i genitori non erano presenti ma non sarebbero stati nemmeno informati. Lo hanno saputo per vie non ufficiali una settimana dopo. 

I genitori del bimbo, gravemente ammalato dalla nascita, non erano stati considerati adatti ad accudirlo stando ai servizi sociali comunali, ed erano già state avviate le pratiche per l’adozione. Così il bimbo era stato affidato a una famiglia e poi trasferito in un centro specializzato quando le sue condizioni si erano aggravate. Era in attesa di adozione. I genitori naturali avevano continuato a vederlo ogni 15 giorni, finché è stato loro consentito poi non avevano più saputo nulla di lui. Il permesso è stato revocato. Le condizioni del piccolo sono precipitate vertiginosamente e Mario non è riuscito a sopravvivere all’ennesima crisi. I servizi sociali hanno organizzato il funerale in una chiesetta di Asti.

Non voglio entrare nelle dinamiche che hanno spinto i servizi sociali a togliere la patria potestà ai genitori e il permesso di vederlo. Evidentemente avranno avuto i loro giusti motivi. Quello che mi lascia basita è la mancanza totale di attenzione e di umanità nei confronti di questi genitori che forse scopriremo essere i peggiori del mondo ma che in ogni caso avevano il diritto di essere lì quando il figlio è spirato e di partecipare al suo funerale. Il diritto di piangere su quel figlio e forse anche sui loro errori. Non si può generalizzare e ogni storia ha un profilo diverso ma questo stile giustiziere, questo modo di fare che purtroppo ho visto anche in altri casi, questo non alzare il volto dalle carte, restare inchiodati alla burocrazia senza guardare negli occhi questi derelitti della società, non ci rende più bravi. Ci rende meno umani.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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