4 Giugno 2022

In attesa dello Spirito, la bellezza della reciprocità vocazionale

Ci prepariamo ad accogliere come Chiesa il dono dello Spirito. Persone molto più esperte di me potrebbero ampiamente dire questo cosa significhi sul piano biblico e teologico. Io vorrei soffermarmi sul valore della reciprocità e della comunione nella comunità ecclesiale. Lo Spirito ci rende fratelli ma questo aspetto qualificante è innanzitutto una sfida esigente da vivere e da attuare.

Nella mentalità comune le vocazioni solitamente sono funzionali l’una all’altra. Il laico in generale aiuta il parroco nella pastorale ma viene appunto considerato un laico al pari di un giovane o di un consacrato, nel senso che non c’è un’attenzione specifica al suo stato vocazionale. Nello stesso tempo il sacerdote è visto dai laici un funzionario del sacro che eroga servizi a fronte di un tariffario. Insomma, poca cosa rispetto alla vocazione all’Ordine e al Matrimonio alla quale siamo stati chiamati. Poca cosa rispetto all’amicizia che possiamo vivere.

Non si tratta di condividere qualcosa della missione della Chiesa. Si tratta di vivere da fratelli, si tratta di aiutarsi vicendevolmente a percorrere le strade della santità, a costruire legami che profumano di Dio. Qualcuno potrebbe rispondermi che tutto questo è molto pericoloso. Spesso nelle amicizie si mescola tanto amor proprio e tanti interessi personali, vuoti affettivi da colmare, mancanza di relazioni autentiche nelle comunità religiose o nelle famiglie. Ma tutto questo non deve e non può abbassare l’asticella. Dobbiamo tenere fisso lo sguardo su Gesù e non esitare a vivere in Lui le relazioni fraterne.

La Pentecoste ci dice che possiamo e dobbiamo vivere in comunione la missione della Chiesa. Non mi riferisco al fatto di vivere in comunione il programma pastorale, quello è una forma attuativa della comunione. Piuttosto dobbiamo prendere coscienza che sacerdoti e sposi sono chiamati a vivere la loro missione in coabitazione con la vocazione al matrimonio e viceversa. Quale missione? L’annuncio del Vangelo. È questa la missione primaria della Chiesa.

Una delle più gran consolazioni di questa vita è l’amicizia e una delle consolazioni dell’amicizia è quell’avere un amico a cui confidare un segreto. Nel cammino di fede l’amicizia si declina nel sussurrare al cuore dell’altro le cose di Dio. “Tutto ciò che ho udito dal Padre, l’ho fatto conoscere a voi”. Possiamo tentare di fare insieme questa umile richiesta nel giorno di Pentecoste e cercare docilmente insieme il Regno di Dio. 


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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