6 Luglio 2022

Il delirio dei gay pride, quella mano invadente sulla maternità

Da cristiani ma soprattutto da persone di buon senso evitiamo ad ogni costo di commentare lo show di bassissima lega che è andato in scena nel fine settimana scorso a Milano. Basti dire che far solo girare le foto assurde e raccapriccianti non fa altro che accrescere la loro visibilità. Che alla manifestazione di questi soggetti poi erano presenti due sacerdoti, è bene aggiungere che le loro diocesi da tempo hanno avviato le procedure per l’annullamento di ogni ministero.

La vera azione abominevole, che purtroppo passa in sordina rispetto a tutto il resto, è l’iniziativa del sindaco di Milano, Beppe Sala, che proprio in occasione del Pride ha annunciato che il comune di Milano ricomincerà a riconoscere come figli di entrambi i genitori i bambini e le bambine nate all’interno di una famiglia omogenitoriale. Ricordiamo che per i comuni non è possibile riconoscere i figli dei genitori omosessuali dopo la sentenza della Cassazione, la n.12193 del 2019 a sezioni unite, con cui non fu ritenuto trascrivibile sul certificato di nascita italiano lo status genitoriale di uno dei due papà di un bambino nato all’estero.

Un vero e proprio abuso nell’esercizio del potere di ufficiale di governo da parte del sindaco perché riconoscere figli generati con la maternità surrogata viola la Legge 40 sulla fecondazione assistita. Ma non solo. La pratica dell’utero in affitto che prevede come passaggio necessario lo strappo violento e innaturale tra la madre e il figlio che viene consegnato ai committenti, è quanto di più assurdo e innaturale ci possa essere. Siamo completamente accecati dalla logica dei desideri. Il figlio è un oggetto come anche la donna che affitta l’utero (non esiste gestazione altruistica anche quando è “gratis”). Tutto questo le femministe convinte come fanno ad accettarlo? 

Siamo diventati una società sterile che non genera, ma produce. Assistiamo impotenti a un vero e proprio delirio di onnipotenza e il potere pervasivo dei media contribuisce a portare avanti una narrazione generale inquinata. È chiaro che questi bambini nati con utero in affitto non hanno nessuna colpa ma il riconoscimento dei due papà o delle due mamme come genitori ci porterebbe ad una deriva troppo pericolosa per far finta di non capire.


Vai all'archivio di "Con gli occhi della fede"




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

ANNUNCIO

ANNUNCIO

Vai all'archivio di "Con gli occhi della fede"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.