16 Luglio 2022

“Che vita ignobile senza la fede”

La notte tra il 15 e il 16 luglio 2013, nella notte della festa della Madonna del Carmelo, circondata dall’affetto della sua famiglia, Carlotta Nobile varca la porta del cielo. Qualche mese prima, esattamente il 5 aprile aveva scritto questo post: «Io sono guarita nell’anima. In un istante, in un giorno qualunque, al risveglio da una crisi. Ho riaperto gli occhi ed ero un’altra. E questo è un miracolo». La guarigione di cui parla non è quella fisica.

Carlotta ha 24 anni e una vita piena di mille interessi: lo studio, la scrittura, la famiglia, il violino, gli amici. Fino al giorno in cui la bestia, come Carlotta definisce il suo cancro, bussa alla porta della sua vita e si impadronisce del suo corpo ma non del suo cuore. «Non voglio che il cancro mi fermi, voglio che mi formi». Il coraggio di questa giovane donna ha in sé tutto il desiderio di vita che si sprigiona in ogni azione.

Carlotta non è solo bella, è volitiva, coraggiosa, abituata al sacrificio. Fin dal grembo materno, Carlotta impara ad amare la musica. Questa passione la conduce a laurearsi in violino a soli 17 anni con il massimo dei voti. Dopo il Conservatorio e la maturità classica conseguita con il massimo dei voti, Carlotta inizia a frequentare corsi di perfezionamento come musicista ed è impegnata in concerti e concorsi. Nel 2010, a 21 anni, viene nominata direttore artistico dell’Orchestra da Camera dell’Accademia di Santa Sofia di Benevento.

Intanto si iscrive anche all’università nel 2007 e consegue la laurea triennale presso la Sapienza di Roma in Studi storico-artistici. Scriverà che l’arte è l’ossimoro della musica, «il caleidoscopio attraverso il quale tutto si ricomponeva nel suo equilibrio». Tuttavia, nonostante i suoi successi innumerevoli, le opportunità, la musica, Carlotta sente una profonda inquietudine. Scrive di lei: «Sono una quercia senza radici». Poi arriva l’amore, quello vero con Alessandro Fanfoni, un violinista anche lui. Del loro rapporto Carlotta scrive: «Quando ti ho conosciuto, ti ho riconosciuto. E da allora ogni giorno è una conferma. Non so come farei senza di te. E non è retorica, e tu lo sai bene. Tu sei Amore Unico Amore».

Quasi contemporaneamente arriva anche il cancro, un melanoma aggressivo di quarto grado. È il 5 ottobre del 2011, comincia il Calvario. Prima l’intervento andato a buon fine, la speranza di ricominciare a vivere e poi nel 2012 una nuova diagnosi di metastasi ai linfonodi. Una nuova operazione. Il trasferimento a Milano. Altre cicatrici sul suo corpo, di cui scriverà: «Abbiamo addosso i segni delle nostre estenuanti battaglie per ricordarci ogni giorno della nostra vita, di quanto siano state luminose le nostre vittorie». Comincia a raccontarsi in un blog Il Cancro E Poi e matura una riflessione profonda sul senso del dolore e della malattia.

Il 13 marzo del 2013 viene eletto papa Francesco. Il 24 marzo pronuncia la sua prima omelia in occasione della Giornata mondiale della Gioventù. Carlotta lo ascolta e resta folgorata dalle sue parole. Esclamerà: «Che miracolo questo papa». Pochi giorni dopo è il Venerdì Santo, Carlotta chiede di confessarsi. Don Giuseppe Trappolini, che accoglierà la sua richiesta, diventerà la sua guida. Attraverso di lui scrive una lettera al papa: «Caro papa Francesco, tu mi hai cambiato la vita. Io sono onorata e fortunata di poter portare la croce con gioia a ventiquattro anni».

Carlotta è finalmente serena, ha incontrato la gioia vera e questa gioia si chiama Dio che le dona di vivere gli ultimi mesi con una grande serenità e preghiera. Scrive alla mamma: «C’è un disegno più grande. Tutto questo ha un senso unico e io sono orgogliosa di poter crescere così e vivere questa cosa. E che bello che mi è arrivata la fede! Come facevo senza? Che vita ignobile! Che vita arida senza fede! Senza fiducia e abbandono a Dio! Io voglio andare a Medjugorje quest’estate! Comunque questo rosario è una cosa meravigliosa, manco lo vedo nel buio, lo tengo in mano e prego da un’ora. Mi mette una pace dentro… non ci sono parole! Perché ora FINALMENTE sono sana dove non lo ero da due anni, cioè DENTRO, nell’anima!!!! Andrà tutto bene, perché si è nelle Sue mani, e nelle mani di Dio non può che andare tutto bene… è troppo bella questa serenità!».


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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