4 Agosto 2022

Cosa se ne fanno i genitori di Archie della “simpatia” dei medici che vogliono uccidere il loro figlio?

Vi ricordate di Tafida Raqeeb? Il 3 ottobre 2019 l’Alta Corte presieduta dal giudice Alistair MacDonald dava il via libera al trasferimento in Italia della piccola, colpita da un’emorragia cerebrale, prima di divenire l’ennesima vittima del «miglior interesse» a morire stabilito dal National Health Service (NHS) per chi versa in condizioni di grave disabilità. Oggi a distanza di tre anni da quella data cruciale e dal successivo arrivo al Gaslini di Genova, la piccola è migliorata uscendo dalla terapia intensiva. I suoi genitori riuscirono a strapparla dalle fauci della giustizia inglese.

Non sarà così per Archie Battersbee, il dodicenne in coma dal 7 aprile, quando fu trovato con una corda attorno al collo forse per una tragica sfida online con amici. I medici che lo hanno in cura al “Royal London Hospital” hanno vinto la battaglia legale contro i genitori, Hollie Dance e Paul Battersbee che hanno fatto di tutto per salvare la vita del proprio figlio. Essi dicono che Archie apre gli occhi, piange, stringe le mani. Può un morto aprire gli occhi, piangere e stringere la mano?

La beffa atroce mi sembrano le parole del comunicato dell’autorità sanitaria “Barts Health NHS Trust”, che gestisce il “Royal London Hospital”, dove si trova ricoverato Archie: “La nostra simpatia più profonda va alla famiglia di Archie. Come ci hanno indicato i tribunali adesso lavoreremo con la famiglia perché si prepari all’interruzione dei supporti vitali. Vogliamo garantire il miglior sostegno a tutti in questo momento difficile”. Simpatia? Che cos’è un cucciolo di cane? Garantire il miglior sostegno? Sostenere i genitori significa rispettare la loro volontà di fare altri tentativi per curare e mantenere in vita il loro figlio.

Per la forza di altri genitori, Connie e Chris, è all’esame del Parlamento britannico una nuova legislazione, la “Charlie Gard law”, che rafforza I diritti dei genitori nei casi in cui questi ultimi si oppongano ai medici che vogliono togliere ai loro figli i supporti vitali. Speriamo venga approvata perché altrimenti non dovremmo fare altro che consigliare ai genitori che si trovano in una situazione simile di prendere i loro figli, mettersi in un aereo e andare in un Paese dove un figlio malato è ancora un figlio da amare e proteggere.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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