13 Dicembre 2022

Fede e sessualità: stiamo attenti a non abbassare troppo l’asticella

Lo dico apertamente: sul tema della sessualità mi spaventano molto le idee dei cattolici adulti più di quelle dei giovani. Anzi, credo proprio che ad alcuni piaccia nascondersi dietro al paravento dell’ammodernamento del pensiero della Chiesa sul tema della sessualità per cercare di non perdere i giovani. La storia non ci ha insegnato nulla. Nei Paesi, infatti, dove è stata sdoganata la contraccezione o legalizzato l’aborto o l’utero in affitto, i cristiani si sono allontanati dalla fede. Il problema, dunque, è aprirci come comunità ecclesiale o rintanarci nelle nostre regole morali? 

Il 1968 ha rappresentato uno spartiacque emblematico. La rivoluzione giovanile nata all’insegna del “vietato vietare” e poi scivolata dentro l’ideologia marxista, vent’anni dopo ha dovuto di fatto riconoscere l’errore di tale ideologia (per la caduta stessa dei regimi comunisti nella Europa centro-orientale), ma tra le sue macerie è rimasta viva solo la “rivoluzione sessuale” allora iniziata, portandola fino alle estreme conseguenze. In quello stesso anno si accese una luce proprio sul tema. Fu Paolo VI con l’enciclica Humanae vitae a riproporre il significato autentico della sessualità umana. Il pontefice confermò l’immoralità della contraccezione, anche all’interno del matrimonio, individuando “profeticamente” le derive che avrebbe prodotto una sessualità sganciata dal valore della vita e dell’amore autentico.

Quell’insegnamento fu apertamente contestato anche da non pochi cattolici, così che per la prima volta apparve una vistosa frattura dalla Chiesa non solo da parte della società laica, ma paradossalmente anche da non pochi che pur si dichiaravano credenti e perfino praticanti. La legge sul divorzio (1974) e la legalizzazione dell’aborto (1981) sono stati l’ulteriore prova di questo progressivo distacco dall’insegnamento della Chiesa non solo della società italiana (solo il 33% votò contro tali leggi) ma di non pochi credenti.

È stata la vittoria più grande dell’inquilino del piano di sotto: dividerci al nostro interno e proprio su quei temi come la sessualità, la famiglia e la vita che hanno una più chiara impronta divina. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Cosa fare? Continuare a modernizzarci con la speranza recondita di essere ascoltati o alzare un po’ l’asticella?

Dalla mia esperienza vedo che quando si ha il coraggio di proporre ai giovani il significato pieno e bello della castità e di una sessualità ordinata al bene dell’uomo e della donna, essi sono affascinati e sedotti dalla proposta. Certo non è possibile, né pensabile proporli come una bella lezione di morale e di catechismo. C’è bisogno di uno stile che colpisce, di testimoni autentici, di genitori coraggiosi che non si lasciano offuscare la mente dal desiderio di essere aperti e moderni. Credo però che, come la storia, ci insegna profeticamente, dovremmo anche noi accendere una luce nel buio come ha fatto Paolo VI nel pieno della rivoluzione sessuale e lucidare quel tesoro prezioso che il buon Dio ci ha fatto chiamandoci alla vita.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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