17 Dicembre 2022

Quella malinconia che può essere … una grande opportunità

L’editoriale di Barbara Stefanelli sulla rivista Sette del Corriere della Sera in uscita venerdì 16 dicembre mi ha dato l’input per riflettere sulla malinconia. La collega riporta i dati dei ricercatori del Censis, i quali indicano la tristezza come “l’area dove indugia il pendolo dell’umore quotidiano”. Non più, dunque, la rabbia ma una sorta di malinconia per la situazione attuale in cui viviamo: la pandemia ancora in corso, la guerra tra Ucraina e Russia, l’inflazione, la crisi energetica, il cambiamento climatico.

Credo che sia un sentimento diffuso e normale. Effettivamente ci sono tanti problemi da dover affrontare e risolvere e una famiglia si ritrova a combattere i rincari, la precarietà, la preoccupazione per il futuro dei propri figli. In questo clima di incertezza e di sfiducia che genera tristezza a cosa possiamo fare ricorso? O meglio a Chi?

Innanzitutto, possiamo dire che la malinconia non è sempre qualcosa di negativo. Nella mia esperienza è sempre andata a braccetto con la gioia. Ogni scelta vocazionale contiene in sé il germe di questi due sentimenti. Nel momento in cui scelgo di amare una persona e di essere amata da lei, devo senza dubbio mettere in conto la tristezza. Quale? Quella che si genera ogni qualvolta l’altro si allontana fisicamente o peggio ancora interiormente, quella che scaturisce dai litigi che spesso mettono in dubbio la scelta stessa, quella che si affaccia quando dopo diversi anni l’abitudine sembra prendere il posto dello slancio dei primi anni dell’innamoramento.

Poi c’è la malinconia legata ai figli. Una donna la sperimenta nella carne quando alla nascita il bambino o la bambina che per nove mesi ha custodito nel suo grembo le viene portata via. E poi continua estendendosi anche ai papà quando i figli per costruire la propria identità e il proprio futuro prendono le distanze necessarie dai genitori. Nell’amore, insomma, la malinconia è quello spazio in cui desiderio e realtà lottano, dando origine a tutti gli slanci del cuore e della mente.

Il problema quando sussiste? Quando non sappiamo cosa farcene della tristezza. Quando non trasformiamo quella malinconia nell’avamposto di una gioia ancora più grande e più piena. Io sinceramente con gli occhi della fede me la immagino così: la malinconia è la nostalgia di quella eternità, che il buon Dio ha messo nei nostri cuori al momento in cui ci ha creati e mandati su questa terra. Noi spendiamo tutta una vita, guidati da questa nostalgia, per arrivare un giorno alla pienezza della gioia. Trasformiamo dunque in opportunità la tristezza. Se sapremo non ripiegarci su noi stessi, scopriremo certamente delle risorse nuove e delle forze che non sapevamo di avere.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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