3 Marzo 2023

Avvelenate per non farle studiare

Negli ultimi mesi a Qom, una delle principali città sante iraniane, 150 chilometri a sud di Teheran, centro degli studi religiosi sciiti in Iran, centinaia di alunne sono state avvelenate nel tentativo di provocare la chiusura delle scuole femminili. Parliamo di bambine di circa dieci anni o adolescenti nelle scuole della città.

Il 14 febbraio i genitori si sono riuniti davanti al governatorato della città per chiedere spiegazioni. Il viceministro della Salute Youness Panahi ha implicitamente confermato che “l’avvelenamento è stato intenzionale”, ha scritto l’agenzia di stampa Irna. L’avvelenamento è stato causato da “composti chimici disponibili non per uso militare, e non è né contagioso né trasmissibile”, ha aggiunto, senza approfondire. Oltre a Qom, ci sono stati episodi anche nella città di Borujerd, nel centro del Paese dove oltre 90 studentesse delle superiori sono andate in ospedale con sintomi di avvelenamento.

Scuole e università sono i luoghi in cui nasce il dissenso in Iran e chiuderle, come hanno fatto i talebani in Afghanistan, è un metodo di repressione. Le proteste che da settembre infiammano il Paese per la morte della giovane Mahsa Amini evidentemente non piacciono a qualcuno. E così come in una favola dell’orrore, si è pensato che avvelenare le ragazze possa scoraggiarle a istruirsi e ribellarsi. A Radio Farda un’insegnante anonima ha raccontato che «delle 250 della mia scuola, continuano a venire in aula in 50».

È chiaro che questi episodi sono il frutto della discriminazione femminile nella società iraniana. Le donne in Iran contano la metà: ad esempio, in caso di eredità, ricevono la metà di quello che ricevono i fratelli maschi; la loro parola davanti a un giudice vale la metà di quella di un uomo; e valgono la metà anche nei casi di risarcimento economico per ferimenti o morte violenta, e così pure nel percorso verso il divorzio e per la custodia dei figli. La questione, dunque, non è semplicemente velo sì o velo no, anche se culturalmente i segni esteriori sono l’incipit di una vera rivoluzione. E non è nemmeno elevare le donne a pari dignità contro la cultura patriarcale imperante. Accendere gli animi per opporsi, rispondere alla violenza con la violenza non ha mai generato nulla di buono.

Piuttosto, poiché anche dalle cose cattive può nascere il bene, alla paura dell’istruzione per le donne, si dovrebbe rispondere con un’azione culturale altrettanto incisiva sui ragazzini, sui maschi che si stanno formando e inserire nel loro processo formativo il valore, la grandezza e la ricchezza della femminilità per la famiglia e la società, avendo anche il coraggio di mettere in luce tutti i limiti di un credo religioso che considera la donna di serie B.

I Paesi occidentali cosa hanno fatto in questi mesi? Continua il silenzio della parte buona del mondo. Per ragioni di geopolitica e di affari, il consesso delle nazioni democratiche si è limitato a manifestare preoccupazione, disappunto, senza però intervenire in modo deciso. D’altronde sottoporre l’Iran a sanzioni economiche colpirebbero la popolazione più che il regime e la situazione è già abbastanza critica. Preoccupante anche che si possa passare, come già accaduto in altri Paesi, da un regime corrotto e integralista a un regime militare nazionalista. E anche questo è un grande problema. Ci troviamo di fronte ad un dramma, che andrebbe affrontato con intelligenza. Un processo culturale che se non mette l’uomo al centro, inteso come essere umano, maschio e femmina, difficilmente porterà un cambiamento sostanziale. 


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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