28 Marzo 2023

Il piacere porta a porta, una forma di mercificazione del corpo

Se soffrite di nausea, non andate avanti con la lettura di questo articolo. Potreste rovinarvi la giornata come è accaduto a me. Avrei potuto, come inizialmente ho pensato, ignorare la causa del mio malessere, e invece ho pensato di rifletterci su, perché il male a volte si nasconde anche in questo pensiero: cose degli altri, non mi riguardano. E invece devono riguardarci almeno per due ragioni: la prima è che dopo anni di rivendicazione femminile e di affrancazione dal dominio maschile mi sembrano ridicoli questi mezzucci da quattro soldi per vivere la sessualità e poi perché il piacere sessuale se lo riduciamo e lo affidiamo a degli strumenti “innocenti” di gioco, non solo stiamo svendendo la dignità, maschile e femminile, ma stiamo togliendo tutta la bellezza dell’atto sessuale riducendolo a una mera prestazione.

Ma vi spiego meglio il motivo della mia nausea. Una volta c’erano i rappresentanti della Tupperware che presentavano i loro prodotti a donne, spesso casalinghe, riunite per l’occasione intorno a contenitori o pentole per cucinare lauti pranzetti per la loro famiglia. Ora nella valigetta del commerciante porta a porta ci sono piume, profumi ai feromoni, frustini e vibratori. Un’iniziativa nata negli Stati Uniti e in Spagna e ora si sta diffondendo anche in Italia. In omaggio al fortunato antenato delle pentole, si chiama Tuppersex. Così a sera ci si ritrova intorno a questi strumenti di piacere a divertirsi, ridacchiare e comprare. Non trascuriamo quest’ultimo elemento altrimenti rischiamo la solita retorica da parte di chi mi bacchetta per la mia “bizzocaggine”.

Parlo con molte donne, cattoliche e non. E mi è capitato di raccogliere confidenze circa la loro intimità. Molte lamentano di sentirsi usate dal proprio marito, di essere cioè solo l’oggetto del loro piacere e che spesso per accontentarli si sottopongono anche ad accettare di vedere insieme materiale pornografico o di utilizzare sex toys. Altre invece vantano una certa disinibita attività di provocazione sessuale nell’illusione di dirigere il gioco dell’intimità e di migliorare l’intesa di coppia. Altre vengono accuratamente iniziate dalle amiche a pratiche per raggiungere più facilmente l’orgasmo. Insomma ci troviamo davanti un universo sotterraneo di umiliazione della dignità maschile e femminile che deve farci riflettere.

Usare il nostro corpo e quello dell’altro in modo ludico, con giochetti e attrezzi vari, lascia conseguenze anche nello spirito. Se con il corpo usiamo o siamo usati ne resteremo impoveriti anche spiritualmente ed emotivamente. Giovanni Paolo II, che ha speso molto del suo Magistero sull’argomento – evidentemente pensava che fosse davvero importante! – scrive in Familiaris Consortio: “La sessualità, mediante la quale l’uomo e la donna si donano l’uno all’altra con gli atti propri ed esclusivi degli sposi, non è affatto qualcosa di puramente biologico, ma riguarda l’intimo nucleo della persona umana come tale. Essa si realizza in modo veramente umano, solo se è parte integrale dell’amore con cui l’uomo e la donna si impegnano totalmente l’uno verso l’altra fino alla morte”.

Fare l’amore non è una tecnica da mettere in pratica, ma un dialogo tenero tra due persone che desiderano darsi piacere e in quel piacere trovare comunione e unità di cuore oltre che di corpo. Ogni coppia deve trovare i suoi gesti, le sue modalità attraverso un dialogo costante e qualche volta faticoso ma che conduce ad una unione sempre più profonda e piena e ad un piacere autentico, intenso e che dona armonia. Lasciamo perdere tutti questi inutili e ridicoli giochini, la comunione vera anche del corpo lascia un frammento di pienezza e di felicità nel cuore difficilmente stimabile in qualche euro e non quell’amarezza di giocare a riprodurre 50 sfumature di sciocchezze. Fare l’amore davvero e cristianamente è molto di più. Mancano le coppie che hanno il coraggio di annunciarlo e testimoniarlo. Mancano i genitori che educano alla sessualità i loro figli. Manca il coraggio spesso di chiamare le cose per nome e di aprirsi al progetto di Dio, è Lui la vera pienezza.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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