Ieri è iniziato il viaggio in Mongolia del Papa e ancora una volta ha voluto affidarlo alla Madonna, recandosi nella Basilica di Santa Maria Maggiore dove si è fermato in preghiera davanti all’icona della Vergine Salus populi romani. È la 111.ma volta che Francesco raggiunge Santa Maria Maggiore in occasione di un viaggio apostolico (prima di partire e al ritorno), di una visita pastorale o di una particolare intenzione di preghiera. Francesco esce dal Vaticano per recarsi in pellegrinaggio dalla Madre. Anche un Papa ha bisogno di Maria, tutti ne abbiamo bisogno.

Questo cammino verso un luogo dedicato a Lei, alla Vergine, mi piace molto. Nei momenti più significativi della vita personale o familiare è importante chiedere a Maria di custodire i nostri passi, di accompagnarci. La pedagogia del pellegrinaggio è significativa. A me è stata insegnata e spero di averla trasmessa anche a mio figlio. Una famiglia, una comunità ecclesiale o religiosa, che si recano in un luogo significativo della presenza mariana sono l’immagine più bella dei figli che con umiltà chiedono a Maria, mediatrice di grazie, di accompagnare quel tempo particolare, quel momento sacramentale, quella scelta vocazionale.

La presenza di Maria è fondamentale nella nostra vita. È lei che si accorge, come a Cana di Galilea, delle mancanze. In quelle nozze – come ogni volta che chiediamo la sua intercessione nella nostra vita – Ella fa una cosa prettamente materna. L’amore di una madre è straordinario. Ogni mamma comprende il proprio figlio prima che lui parli o chieda. Maria ha questa squisita dote femminile. Una dote che sa scrutare i cuori, vedere anche le ferite più nascoste. Maria sa che suo Figlio può riportare la gioia. Ella si mette in mezzo, interviene tra la ferita e Gesù, tra la mancanza di gioia e il suo Figlio per riportare l’uomo al cuore del Padre. Prima che quella ferita degeneri, prima che gli strappi nelle relazioni si trasformino in odio e distanza, prima che il dolore scavi vuoti interminabili e la festa della nostra vita si trasformi in un incubo, Maria interviene.

Come è bello tirare in ballo Maria nella nostra vita, come è bello sapere che su di Lei possiamo contare, che possiamo e dobbiamo rivolgerci a Lei per ritrovare la strada verso il Cuore di Gesù. Ella fa in modo che non smarriamo l’essenziale, vigila sulla nostra vita, orienta le scelte. Chiediamo anche noi con fiducia l’intervento della Madre nella nostra vita e facciamolo con gesti concreti, con sacrificio, con fede. Come Francesco.

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