17 Novembre 2023

Aurora poteva essere salvata?

Sono trascorsi due mesi dalla notizia della morte della piccola Aurora, una bambina di appena otto settimane che viveva con i genitori a Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta. L’autopsia e gli accertamenti del caso hanno portato ad una sola pista: i suoi genitori di 26 e 19 anni. I carnefici vivevano con lei. Non sono stupita, da giornalista so che la maggior parte delle violenze sui minori si consumano nell’ambiente domestico. Da madre sono addolorata, basita, arrabbiata.

Dalla ricostruzione è emerso che il padre ha colpito violentemente la figlia procurandole un “trauma contusivo-concussivo cranio-facciale, da cui sarebbe derivata una duplice frattura ossea e un ematoma subdurale emisferico sinistro, produttivo di encefalopatia da ipertensione endocranica”. Ma pur costatando la gravità della situazione, secondo gli inquirenti i genitori “hanno omesso di sottoporla a cure mediche cagionandone così la morte a seguito di insufficienza cardio respiratoria”. Pensavano di guarirla utilizzando applicazioni di strutto sulle ferite e le ecchimosi. Avete capito bene. Grasso animale su lividi gravissimi. Di fronte a queste notizie cosa facciamo? Ci scandalizziamo, magari ci commuoviamo, preghiamo… ma poi? Torniamo alla nostra vita, alle nostre occupazioni.

Il male si compie davanti ai nostri occhi e noi ci sentiamo impotenti e quindi meglio vivere ignorando questi fatti, meglio rifugiarsi nella nostra vita, perché abbiamo già troppi problemi, troppe paure, troppe cose a cui pensare per fare spazio anche al dolore degli altri. Mi ha sempre spaventata l’indifferenza e la superficialità. E anche in questo caso specifico mi domando: nessuno si è accorto di nulla? Non c’erano altri familiari, vicini di casa, servizi sociali…? Possibile che a nessuno sia venuto il dubbio che questi due soggetti non erano in grado di poter accudire una neonata? Bisogna avere occhi e cuore per accorgersi del disagio, della fragilità intorno  a noi. È una responsabilità di tutti. È una regola del vivere comune. Mi prendo cura, mi interesso.

In una società civile come si definisce la nostra, una bambina che aveva il diritto di essere amata e curata da chi l’aveva messa al mondo, è invece stata uccisa brutalmente da adulti che pensavano di sfogare forse la loro rabbia e le loro frustrazioni. Da anni ci battiamo nella nostra associazione per fare rete intorno a questi bambini, per dare una risposta di amore e di cura. Ma non basta. Aurora poteva essere salvata? La risposta dobbiamo trovarla dentro di noi. In questa giungla dove ognuno disperatamente insegue le sue prede e i suoi progetti, insegniamo ai nostri figli la capacità di prenderci cura gli uni degli altri. A non essere concentrati sui propri interessi o sulle proprie aspirazioni.

Aurora non c’è più. Chiediamo di non rassegnarci a queste notizie. Dobbiamo fare la nostra parte. Anche per lei.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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