9 Marzo 2024

“Non lasciateci soli”, il grido dei giovani

Quella notte dell’estate 1991, a L’Altro Mondo, una delle più note discoteche di Rimini, era la prima volta che un prete metteva piede in un locale da ballo per parlare di Dio ai giovani. Con la sua tonaca lisa, don Oreste varcò la soglia di quel mondo proibito e parlò loro non della pericolosità del bere o del fare notte fonda. È lui stesso che lo racconta: «Quando sono andato alla discoteca L’Altro Mondo, girando nella pista, ho chiesto a molti giovani da quanto tempo non si confessavano. Le risposte venivano spontanee, semplici. Mi sembrava che quei giovani aspettassero da dieci, dodici anni che qualcuno glielo chiedesse: tanti erano gli anni che non si confessavano più. Ho chiesto il microfono per parlare a tutti da una pista sopraelevata. Non me lo volevano concedere per timore dei fischi che avrei potuto raccogliere. Alla fine, mi hanno dato il microfono.

Ho parlato loro di Gesù. Alla fine, ho detto che la vita è una cosa meravigliosa, è la proiezione di un amore infinito. Ho detto: “Dio è in gamba, facciamogli un applauso”, e un migliaio di giovani, alle due di notte, ha applaudito a lungo Dio, a L’Altro Mondo. Poi un gruppo di giovani mi è venuto incontro e uno di loro mi ha detto: “Grazie, padre, che sei venuto. Come i padri dovrebbero stare più vicino a noi! Non lasciateci soli!”». 

Forse li abbiamo lasciati soli per troppo tempo e ora dobbiamo accettare che siano gli influencer a dire ai nostri figli di rispettare le regole. Molti bambini e giovani oggi si sentono orfani, pur avendo i genitori viventi. Senza dubbio lo sviluppo della condizione femminile è un bene che conferisce piena dignità al ruolo delle donne, e contribuisce al bene della famiglia e della società. Tuttavia, il fatto che molte madri siano occupate dal lavoro tutto il giorno può rappresentare una effettiva difficoltà per la crescita dei figli.

I diritti delle donne a realizzarsi pienamente debbono essere tutelati e incrementati, sia da parte della Chiesa sia della società, senza negare quello della maternità. Le sue capacità, specificatamente femminili, le conferiscono anche dei doveri, perché il suo essere donna comporta anche una missione peculiare su questa terra, che la società deve proteggere e preservare per il bene di tutti (AL 173). Le madri sono le prime a trasmettere ai figli il profondo senso della fede. Grazie alla madre s’impara a pregare e a rivolgersi al Signore con confidenza. Una mamma che affida a Gesù suo figlio, gli insegna che di Lui può fidarsi, e questi sarà in grado di apprendere la fede con la semplicità e la naturalezza con cui si riceve il latte materno.

La figura paterna, come quella materna, è indispensabile per una sana crescita dei figli, per il suo ruolo proprio e le caratteristiche naturalmente diverse da quelle materne. Grazie al padre si percepiscono i limiti della realtà, s’impara ad impegnarsi e a lottare. Gli sposi non hanno il diritto ad avere figli, ma i figli hanno diritto ad avere una famiglia: questo è un compito per la società e la Chiesa. Una volta che si viene al mondo, qualcuno deve prendersi cura di noi, con amore.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

ANNUNCIO

Vai all'archivio di "Un Caffè sospeso"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.