VITA NASCENTE

Marcia per la vita a Madrid: storie vere che danno speranza

Circa 40mila persone sono scese in piazza a Madrid per dire sì alla vita. Durante la manifestazione sono state presentate storie bellissime di accoglienza: Marta e Miguel con i loro nove figli, hanno dato testimonianza sul loro ultimo figlio, Pedro, nato con la sindrome di Prune Belly, venuto al mondo nonostante tutti consigliassero l’aborto. Poi ha parlato María Elena, una madre che stava per abortire al quarto mese di gravidanza del suo quinto figlio. Alla porta del centro ha trovato l’associazione Rescatadores Juan Pablo II e ha deciso di portare avanti la gravidanza… Un appuntamento carico di gioia, musica e bellezza. 

“Immagina un mondo dove la vita conta… dove ogni voce è ascoltata… un mondo che celebra la vita”. Quel mondo esiste: è quello della Marcia per la Vita di Madrid, che si è svolta il 23 marzo scorso con circa 40.000 persone.

“Sí a la Vida” (Sì alla Vita), https://sialavida.es/, è il nome dato alla Marcia, ma anche il nome della Piattaforma, fondata nel 2011, di oltre 500 associazioni unite dalla difesa della vita, dal suo inizio al termine naturale.

Verde speranza è il colore di Sí a la Vida.

Una grande Marcia per la Vita per festeggiare il Giorno Internazionale della Vita, che nel 2003 si è deciso (in seguito ad un ‘sondaggio globale’ con più di 20.000 gruppi e associazioni provenienti da oltre 20 paesi in Europa e America) di fissare il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, la festa di un concepimento.

Pacifica, propositiva, unitiva, impegnata, allegra è la Marcia che vive la sua 15ª edizione. Un giorno di celebrazione della vita, che si può vedere su YouTube: MARCHA SÍ A LA VIDA 2025

Alicia Latorre, coordinatrice della piattaforma Sí a la Vida, ha sottolineato: “Siamo molto felici di poter difendere pubblicamente, anche quest’anno, la causa più bella, necessaria e urgente. È una Marcia piena di significato, impegno e unità. C’è gioia perché difendiamo ciò che è buono e giusto, perché non perdiamo la speranza. Viviamo tempi particolarmente difficili non solo perché abbiamo leggi contro la vita mascherate da progresso e compassione, ma perché la verità viene perseguitata e certe vite vengono disprezzate. È una marcia di testimonianza e anche di protesta, nella quale ringraziamo tutte le persone e le associazioni che operano a favore della vita umana e invitiamo tutti a farsi carico di questa causa che porta buoni frutti per l’intera società”.

Grazie ai numerosissimi volontari “abbiamo potuto scendere in piazza per esprimere il nostro impegno e il desiderio che la società in generale e le istituzioni pubbliche promuovano una cultura della cura della persona in tutte le fasi della vita” ha detto Alicia Latorre.

In testa al corteo i rappresentanti di alcune delle organizzazioni che compongono la Piattaforma Sí la Vida, hanno percorso il centro di Madrid seguiti da migliaia di persone, e tanta musica, che dava il ritmo alla marcia (anche al suono di “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri, in spagnolo!). Alla fine, era pronto il palco dove si è svolto l’evento presentato dai giovani Guillermo Esteban e Paloma Zafrilla. È stato letto il Manifesto Sí a la Vida e ci sono state alcune testimonianze. Marta e Miguel con i loro nove figli, hanno dato testimonianza sul loro ultimo figlio, Pedro, nato con la sindrome di Prune Belly, venuto al mondo nonostante tutti consigliassero l’aborto. Hanno fatto presente come è necessario investire nella ricerca per migliorare la qualità della vita di questi pazienti e per migliorare gli aiuti alle famiglie e ai caregiver.

Leggi anche: Scozia, nuova legge sull’aborto: nei luoghi limitrofi, anche pregare in silenzio è reato

Poi ha parlato María Elena, una madre che, incinta del suo quinto figlio, stava per abortire al quarto mese di gravidanza. Alla porta del centro per aborti ha trovato l’associazione Rescatadores Juan Pablo II e ha deciso di portare avanti la gravidanza. María Elena, con questo figlio, che oggi ha tre anni, ha ringraziato il lavoro delle associazioni che sostengono le madri.

Poi c’è stata l’ecografia dal vivo, ormai una tradizione, con il battito cardiaco di un bambino nella pancia della mamma, Isabel Rivero. Isabel, incinta di 26 settimane, e la sua ginecologa, María Lombarte hanno dato testimonianza. Isabel era andata alla clinica della fertilità Fertílitas perché non poteva rimanere incinta. Lì hanno scoperto diverse malattie che causavano l’infertilità. Lombarte ha sottolineato che non si tratta solo di riuscire ad avere una gravidanza, ma anche di ottenere una diagnosi della malattia per ripristinare la salute della persona. Dopo una diagnosi complicata e diverse operazioni, Isabel è rimasta incinta.

Un minuto di silenzio con lancio di palloncini è stato dedicato alle vittime della cultura della morte. E poi ancora musica, perché la vita è più forte della morte. Appuntamento al prossimo anno, sempre a Madrid.

Manifesto Sí a la Vida 2025 

  1. Proclamiamo che OGNI essere umano ha diritto alla vita e ad essere trattato secondo la sua dignità unica, in tutte le fasi della sua esistenza.
  2. Rifiutiamo le leggi e le pratiche che minacciano la vita, la natura umana, la famiglia o l’uguaglianza tra TUTTI gli esseri umani.
  3. Difendiamo il diritto di tutte le persone a un’assistenza medico-sociale completa e adeguata alle loro esigenze, e a non essere sottovalutate o scartate a causa dell’età, della salute o delle difficoltà.
  4. Dichiariamo la necessità di mostrare ciò che l’ideologia anti-vita nasconde, manipola e distrugge, gli antivalori che promuove e come ostacola la buona pratica della medicina e la difesa della vita.
  5. Ringraziamo quanti con la loro professione, attraverso le associazioni o nella vita quotidiana, costruiscono la cultura della vita ed esortiamo tutti ad assumersi, personalmente e collettivamente, la responsabilità di difendere, valorizzare e prendersi cura di ogni vita umana, soprattutto di quella più vulnerabile.
  6. Esortiamo tutte le persone con responsabilità politica e sociale a non ignorare la gravità del problema, a dedicare tutte le risorse umane e materiali al servizio della vita umana e a lavorare affinché nessuna legge illegittima e perversa sia in vigore nel nostro ordinamento giuridico.
  7. Ci impegniamo a continuare a lavorare a favore di tutta la vita umana, ciascuno nel suo campo, senza arrendersi o perdere la speranza. Siamo grati e approfittiamo della nostra vita per fare il maggior bene possibile.
  8. E proclamiamo, ancora una volta, tutti uniti, il nostro impegno a continuare sempre e in ogni circostanza a dire Sì alla vita.



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