Giorno della Memoria Auschwitz: come è possibile che la mente umana abbia generato tanto male? Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 28 Gennaio 2022 Nessun commento su Auschwitz: come è possibile che la mente umana abbia generato tanto male? di Elisabetta Cafaro I ragazzi in classe mi guardano con occhi smarriti e increduli quando si parla di campi di concentramento e dello sterminio di molti ebrei. Conoscono già la triste storia che stanno per vedere sintetizzata nella bugia che troneggia sul cancello di Auschwitz. “Il lavoro rende liberi”, ma di fatti la libertà era l’unica assente ingiustificata tra quelle baracche. Le immagini del documentario si fermano sulla cella dove morì padre Kolbe e ci sembra di sentire la sua voce che ripete: “Non c’è amore più grande che dare la vita per gli altri”. Le baracche di legno dove i prigionieri vivevano in condizioni disumane scorrono sotto i nostri occhi, ti accorgi allora che l’unica frase che devi stringere forte al cuore è quella messa all’ingresso di un blocco di Auschwitz: «Quelli che non ricordano il passato sono destinati a ripeterlo» (George Santayana). E noi questo passato vogliamo ricordarlo bene perché vogliamo che non si ripeta mai più! Leggi anche: Io insegnante, straniero nella propria patria Che cos’è la Shoah? A raccontare questa terribile storia è un mio allievo di 17 anni che mi chiede e si chiede: “Com’è possibile che la mente umana abbia generato tanto male?”. Scrive Cristian: “Questa pagina della storia ci insegna che l’odio è un piccolo seme che se coltivato con rabbia cresce e fa danni enormi. La parola Shoah deriva dall’ebraico e significa catastrofe distruzione per questo viene usata per ricordare il genocidio a degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Il 27 gennaio è la giornata della memoria. Un momento in cui si ricordano tutti gli uomini, le donne, i bambini e gli anziani morti nei campi di concentramento nazista. Loro li chiamavano campi di lavoro, ma questa era la bugia che raccontavano al mondo intero e forse anche sé stessi. Dopo mesi di viaggio queste persone venivano private della loro identità, in cambio gli veniva assegnato un numero e all’appello chi non rispondeva subito in tedesco veniva sparato. Vecchi e bambini senza pietà furono portati nelle camere a gas. Sapevano che avrebbero fatto una semplice doccia, e invece ad attenderli c’era solo dolore e morte. Per i tedeschi quelle persone erano solo oggetti, numeri. Quando la guerra finì e i tedeschi furono sconfitti l’armata russa e americana aprirono le porte di Auschwitz-Birkenau e furono liberati i superstiti. Furono salvati circa 700 persone su 6 milioni di ebrei uccisi. Tutte le prove furono bruciate però i sopravvissuti dopo tanto tempo di silenzio e paura parlarono e raccontarono tutti gli orrori della Shoah. Alcune persone credono che la Shoah sia solo un montaggio finto e mai accaduto. Per me è una giornata molto importante che ricordo con molto rispetto e dolore”. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag olocausto ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Papa Francesco, a Venezia: “Bisogna essere preparati alle sorprese di Dio” Papa Francesco: “La superbia è un veleno: ne basta una goccia per guastare tutta la vita” Perché alzare la voce contro i volontari per la vita? La “lezione” di Pd e M5s… “Grazie, Karol, perché per me ci sei sempre”: lettera di una giovane a Giovanni Paolo II Dire quello che pensi? Prima pensa a quello che dici. Il consiglio di Papa Francesco Aiutare economicamente le donne per non farle abortire? Per alcuni politici influenzerebbe troppo la scelta… Spot di patatine offende l’Eucaristia: censura dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria Papa Francesco all’udienza: “Un cristiano senza coraggio è un cristiano inutile” San Giovanni Paolo II e “La bottega dell’orefice”: meditando sull’amore coniugale Far sentire il battito a una donna che vuole abortire? A Belluno e Torino i medici dicono no