Vita nascente

“Vuoi aiutare una donna a salvare il figlio che ha in grembo? Attento ai gendarmi in Francia!”

manette

di Gabriele Soliani

Il nuovo “delitto” che il ministro francese per i Diritti delle donne, Laurence Rossignol, vuole inserire nel progetto di legge “sull’uguaglianza e la cittadinanza” si chiama “reato di intralcio all’aborto”.

Già nell’ottobre del 2015 il Governo francese lanciò una nuova Campagna web a favore dell’interruzione volontaria di gravidanza. “Ivg: mon corps, mon choix, mon droit” (“Ivg: il mio corpo, la mia scelta, il mio diritto”). Le solite parole, per altro utilizzate in tutto il mondo dai sostenitori dell’aborto, che richiamano vecchi ritornelli dove non compare mai il nascituro bimbo. Monsignor Olivier Ribadeau Dumas, portavoce dei vescovi francesi e segretario generale della Conferenza episcopale, sottolineò l’approccio individualista al dramma dell’aborto. Il diritto assoluto accordato alla madre sul suo corpo giustificherebbe il diritto a sopprimere la vita nascente. Infatti la Campagna governativa mise in secondo piano la vita nascente, così come qualsiasi Governo, che voglia cimentarsi in questi fatti, promuove. Addirittura il sito web del Governo francese, che accompagna la Campagna, sostiene che “il diritto all’aborto è sostenuto all’unanimità dai francesi”. Una vera assurdità anche in Francia. Dunque il Governo può fare campagne pro aborto sul web ma vieta di farlo a chi cerca di aiutare la donna dandole alternative.

Da quelle parole del Governo Hollande pian piano si è arrivati ad una conseguenza “logica” (secondo i fautori dell’aborto). Il nuovo “delitto” che il ministro francese per i Diritti delle donne, Laurence Rossignol, vuole inserire nel progetto di legge “sull’uguaglianza e la cittadinanza” si chiama “reato di intralcio all’aborto”. Un reato che già esiste in Francia, ma ora sarà esteso ai siti internet che diffondono informazioni «fuorvianti» sulla realtà dell’interruzione di gravidanza. Ad oggi il reato, introdotto per la prima volta nel 1993, prevede una sanzione fino a due anni di carcere e 30 mila euro di multa ed è applicabile a chi impedisce alle donne o ai medici l’accesso a cliniche e ospedali per l’aborto o a chi «esercita pressioni morali e psicologiche, minacce o atti intimidatori» verso di loro.

Il reato è stato già esteso una prima volta nel 2014 per punire gli atti intimidatori contro le donne che si informano sulla realtà dell’aborto in un ospedale o in un centro di pianificazione familiare o in un altro centro di informazione. Per il ministro Rossignol, «il reato ha funzionato molto bene, non perché ci siano state molte condanne ma perché queste azioni sono sparite, senza dubbio per la paura dei gendarmi». Chi dunque cerca di aiutare la donna a salvare suo figlio avrà addosso le mani dei gendarmi.

Ma il diktat per chiudere la bocca a chiunque osi manifestare un pensiero contrario all’aborto non sembra concluso. Dice la ministra francese: «Essere ostili all’aborto è un’opinione che chiunque può esprimere liberamente e attraverso tutti i mezzi nel nostro paese»…. «ma attirare le donne su siti internet presentati come siti di informazione, che usano un vocabolario e un’immagine giovane, moderna per poi fornire false informazioni, fuorvianti, al solo scopo di dissuadere le donne dall’abortire, colpevolizzandole, questo è inaccettabile. Si chiama manipolazione». Il termine “colpevolizzandole” che ha usato la ministra francese rivela invece il “senso di colpa” che si nasconde proprio nella coscienza di chi vuole abortire o l’ha già fatto o chi le spinge a farlo. Ed è proprio il “senso di colpa”, che chi vuole aiutare la donna a salvare il bimbo, cerca di evitarle. Il “senso di colpa” è una tragedia anche per la società perché porta con sé altre difficoltà relazionali, affettive, genitoriali. L’ideologia abortista, perché di questo si tratta, non capisce questi dolori e abbandona la donna proprio quando ne ha bisogno. A causa anche di queste ossessionanti idee sulla “libertà” di abortire il Governo della sinistra di Hollande è già in minoranza e probabilmente non sarà rieletto dal popolo.




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