Scuola Per mia figlia ho scelto una scuola cattolica che valorizza le differenze Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 4 Settembre 2018 Nessun commento su Per mia figlia ho scelto una scuola cattolica che valorizza le differenze di Michela Giordano Per rispettare le molte identità culturali in una scuola dell’infanzia di mia conoscenza non si festeggiano Pasqua e Natale, e per delicatezza verso le famiglie arcobaleno, stop a festa della mamma e del papà. Ma davvero questo vuol dire rispettare e valorizzare le differenze? Sto per trasferirmi. Cambio regione e città. La mia quinta casa in 11 anni di matrimonio. Fa parte del mio sì ad un militare. Non me ne lamento: in fondo ho l’occasione, preziosa, di conoscere luoghi diversi, confrontarmi con persone diverse. Ho sempre pensato che siano un’opportunità, le differenze, capaci di farci cambiare opinione o di rafforzarla, quando l’altro in cui ti imbatti proprio non ti piace. Perché solo se ti trovi di fronte ad almeno due strade hai compiuto una scelta, altrimenti segui semplicemente la corrente. Leggi anche: Insegnare le differenze tra uomo e donna nelle scuole? Ci pensa “Alive to the Word” Il fatto è questo: come primo passo, nella definizione della nuova sistemazione, io e mio marito abbiamo cercato una buona scuola per la nostra piccola Aurora. Non un liceo multilingue né un ateneo con possibilità di sessioni all’estero, ma un asilo, anzi, la scuola dell’infanzia, come si chiama ora. “Ce ne è uno comunale di fronte casa”, noto da Google maps. “Una bella fortuna, così non devo prendere la macchina”. No. In questa scuola dell’infanzia, in questa città della quale non è necessario conoscere il nome perché ciò che conta è il concetto, “per rispetto delle molte identità culturali, non si festeggiano Pasqua e Natale, e per delicatezza verso le famiglie arcobaleno, stop a festa della mamma e del papà” e poi non so perché “non festeggiamo neanche il Carnevale”. Va beh. Non si contesta la laicità della scuola, che è un caposaldo della mia formazione. Non sono una pedagoga, ma credo che mia figlia avrebbe imparato di più se avesse avuto la possibilità di stare in classe con un bimbo che aspettasse il Ramadan o con uno che abbia due papà. Quanto meno perché a casa ci avrebbe chiesto di spiegare l’altro. Una buona scuola pubblica rispetta le differenze, esaltandone la pari dignità, non le annulla o finge di annullarle, ignorandole. Leggi anche: Le differenze sessuali nell’autonomia del cervello tra uomo e donna, corrispondono a differenze sessuali nelle funzioni del cervello? Glisso sul Carnevale e voglio soprassedere sul fatto che le docenti della scuola in questione se li prendano tutti i giorni di riposo connessi al Natale. Ci siamo confrontati, io e mio marito. Facciamo prevalere la comodità logistica del plesso? Devo solo attraversare la strada. No. Non può essere l’utilità a guidare le nostre scelte. Aurora frequenterà un asilo privato di ispirazione cattolica, ma, tanto per dire, al momento dell’iscrizione, nel chiederci di eventuali intolleranze alimentari, ci siamo sentiti dire: “Possiamo prevedere menù ad personam. Abbiamo, ad esempio, alcuni bimbi musulmani ai quali prepariamo pasti senza carne di maiale”. Giusto per capire come si valorizzano le differenze. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Identità culturali, scuola ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Prendersi cura: il rapporto medico-paziente e altre riflessioni di Aldo Bova Trasmettere la fede ai figli: come parlare loro della Creazione? 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