12 Luglio 2021

Lo sguardo che mi ha cambiato la vita | 12 luglio 2021

Più passano gli anni e più comprendo che la fede non è una bella lezione di catechismo con l’elenco delle cose che puoi fare e quelle che non puoi fare. La fede è un incontro che ti cambia la vita, è l’incrocio di uno sguardo che ti penetra, ti attraversa. Sai che non puoi difenderti, sei davanti a Lui con tutte le tue brutture, le tue imperfezioni, le debolezze, eppure Lui ti ama, Lui non ne prova ribrezzo. Non scappa, come farebbero tutti, non si ritrae in attesa che tu diventi un bravo figlio. “Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò” leggiamo nel Vangelo di Matteo.

Ed ecco l’incontro che ti cambia la vita: lo sguardo di Gesù fisso su di te. Lo sguardo che segue la proclamazione della verità. La fede non è una dottrina fredda, una norma che ti vincola. La verità è accompagnata dai gesti della tenerezza. È accolta solo in una relazione dove il nostro cuore è pronto a ricevere l’amore.

Non più discorsi ma amore, non più parole che convincono ma affetto che seduce, non più rimproveri che ti fanno scappare impaurito ma dolcezza che esige conversione. Solo e sempre l’amore è il linguaggio da parlare dove la forza dei ragionamenti e delle persuasioni umane non sortiscono più nessun effetto. Gesù si arrende alle vie degli uomini e prende l’unica strada che rende l’uomo immagine e somiglianza di Dio, l’amore. Al di sopra di tutto, nella vita di Gesù c’è l’amore. Lì dove l’uomo si arrende, la mente si ferma, la volontà si smonta, lì dove l’uomo sperimenta la durezza del cuore dell’altro, Gesù, con una ferrea volontà, mette a frutto la sua capacità di donare amore, l’amore di Dio Padre in Lui, l’amore dello Spirito che tutto crea e rinnova. È la via cordis, la strada del cuore, la via dell’amore. L’unica che può donare la gioia.

Sì, la gioia. Questa paura di essere nella gioia vera. A volte mi sembra che più che essere uomini e donne alla ricerca, ci limitiamo a difenderci da eventuali dolori. Il rischio di uscire troppo allo scoperto, di ferirci, di metterci a nudo ci fa indietreggiare come animali impauriti. Abbiamo smesso di cercare la gioia vera e ci barrichiamo dietro le tende delle nostre labili certezze, lì dove tutto è ovattato ed opaco. E proprio questa opacità ci conforta perché non si deve più scegliere o rischiare, si può stare fermi ad aspettare, avvolti da un torpore e da un grigiore che impediscono alla luce di entrare. E così ci accontentiamo di piccoli attimi di apparente felicità per poi ricadere nel cammino stanco di ogni giorno dove spesso l’unica cosa che sappiamo fare è incolpare gli altri per il fatto che non siamo felici.

Forse bisogna aver vissuto un certo numero di anni come me, essere caduta mille volte, non aver avuto paura di lasciarmi ferire nella relazione con gli altri, essermi inginocchiata decine di volte in un confessionale per rendermi conto che a rialzarmi ad ogni caduta non era la mia capacità di farcela da sola ma la nostalgia di Gesù nel mio cuore, la sua voce che mi chiedeva di uscire da me stessa fino a rinnegare ogni mio progetto che non corrispondesse alla Sua volontà. È così che ho capito che la gioia più grande consiste nel non avere paura di mettersi in viaggio, di vivere la vita alla continua ricerca di quella stella capace di orientare i passi, proprio come i magi che: «Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima» (Mt 2,10). Ricerchiamo questa gioia, non abbassiamo lo sguardo davanti a Gesù.

Qualche anno fa le monache clarisse hanno realizzato per me un crocifisso di San Damiano molto grande e bello che trionfa nel mio soggiorno. Mi fermo spesso a pregare davanti a quegli occhi spalancati. Ci litigo tantissimo, piango, mi dispero, lotto ma poi alla fine quando semplicemente mi lascio guardare provo una gioia infinita. Mi sento a casa, come quando la persona che ti ama ti tiene stretta tra le sue braccia. Il suo sguardo è fonte di pace, di tenerezza, di perdono, di rinascita. Una gioia che cerco di custodire con amore. 


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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