Violenza di genere in adolescenza: cosa svela un’indagine di Save The Children

cuore spezzato

(Foto: zimmytws / Shutterstock.com)

Uno studio condotto da Save The Children rivela i rischi di violenza tra le coppie formate da adolescenti. Il 52% dei giovanissimi intervistati dichiara di aver subito almeno una volta comportamenti lesivi o violenti. Emergono, tra l’altro, dati allarmanti sulla violazione della privacy: c’è chi scambia foto in intimo del partner con persone esterne alla coppia, senza alcun consenso.

Il 30% degli adolescenti sostiene che la gelosia è “un segno di amore”. Per il 21% condividere la password dei social e dei dispositivi con il partner è “una prova d’amore”. 

Il 17% delle ragazze e dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni pensa “possa succedere” che in una relazione intima “scappi uno schiaffo ogni tanto”. 

Questi sono alcuni dei dati emersi dal sondaggio pubblicato nel rapporto: “Le ragazze stanno bene? Indagine sulla violenza di genere online in adolescenza“. Il rapporto è sato lanciato da Save the Children, con un’indagine inedita sulla violenza di genere in adolescenza realizzata in collaborazione con Ipsos e la campagna social #chiamalaviolenza.

Leggi anche: Sette adolescenti su dieci usano pornografia in America: un problema di salute pubblica (puntofamiglia.net)

E ancora, un adolescente su due (il 52%) in coppia dichiara di aver subìto, almeno una volta, comportamenti lesivi o violenti quali essere chiamato con insistenza al telefono per sapere dove ci si trovava (34%); essere oggetto di un linguaggio violento con grida e insulti (29%); essere ricattati per ottenere qualcosa che non si voleva fare (23%); ricevere con insistenza la richiesta di foto intime (20%), essere spaventato da atteggiamenti, come schiaffi, pugni, spinte, lancio di oggetti (19%); condivisione delle proprie foto intime da parte del partner con altri senza aver dato il consenso (15%). Il 47% dichiara di avere, almeno una volta, agito secondo uno di questi comportamenti nei confronti della/del partner.

Le motivazioni di tali critiche situazioni sono da ricercare in una serie di fattori, ma certamente la dipendenza dai social, cioè, avere gli occhi puntati sul telefonino per ore e ore, produce un cortocircuito psichico che ruba la vita ai giovani (e non solo).




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Gabriele Soliani

Gabriele Soliani, nato a Boretto (Reggio Emilia) il 24-03-1955. Medico, psicoterapeuta, sessuologo, adolescentologo, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine. Libero professionista. Ha collaborato per 9 anni al Consultorio Familiare diocesano di Reggio Emilia. Sposato con Patrizia, docente di scuola superiore. Vive a Napoli dal 2015. Ministro della Santa Comunione e Lettore istituito.

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