16 Aprile 2024

I gesti di Bernardette e la pedagogia di Dio

È l’11 febbraio 1858, accompagnata da sua sorella e da un’amica, Bernardette si reca a Massabielle (Francia), lungo il fiume Gave, per raccogliere ossa e legna secca. Mentre si sta togliendo le calze per attraversare il torrente, sente un rumore che somiglia ad un colpo di vento, alza la testa verso la Grotta: “Ho visto una signora vestita di bianco. Indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura blu ed una rosa gialla su ogni piede”. La fanciulla fa il segno della croce e recita il Rosario con la Signora. Terminata la preghiera, la Signora scompare bruscamente.

Chi è Bernardette? E perché la Madonna è apparsa proprio a lei? Qualche anno fa ho letto un libro di Vittorio Messori molto bello: “Bernadette non ci ha ingannati. Un’indagine storica sulla verità di Lourdes” (Edizioni Mondadori) in cui l’autore si accosta alle apparizioni della Grotta di Massabielle a partire da quella ragazzina malaticcia, povera e analfabeta che era Bernadette.

In questo modo, attraverso il rigore della ricerca storica, egli mette in luce la pedagogia di Dio. Quale? Ciò che agli occhi del mondo dà, ancora dopo duemila anni, scandalo e cioè che i segreti del Regno di Dio sono rivelati ai piccoli, ai bambini, agli ignoranti, ai poveri. Se si guarda alla vita di Bernadette, si può osservare che ella rimase sempre povera, umile, ben poco felice quaggiù su questa terra, come del resto le aveva predetto la Signora. Tuttavia lei diventa il tramite indispensabile perché la Vergine ancora oggi porti consolazione e speranza in un mondo malato e sofferente. 

Quando nacque al mulino di Boly, il 7 gennaio 1844, Bernardette era la primogenita, di Francesco Soubirous e Luisa Castérot, sposati per amore. Cresce dunque in una famiglia unita, nella quale ci si ama e si prega insieme. Trascorrono così dieci anni di grande serenità, gli anni decisivi della sua infanzia, che le daranno una stabilità e un equilibrio sorprendenti. Il successivo precipitare nella miseria della famiglia non cancellerà in lei questa ricchezza umana. Aveva una natura vivace, spontanea, volonterosa, generosa, incapace di mentire, un «carattere ruvido, molto suscettibile» dirà la sua superiora del convento anni dopo.

Tutte le Apparizioni sono caratterizzate da qualche particolare interessante. Il 25 febbraio 1858, la Vergine appare alla fanciulla Bernardette per la nona volta. Trecento persone sono presenti. Bernardette dice: “Lei mi ha detto di andare a bere alla fonte (…). Trovai soltanto un po’ di acqua fangosa. Alla quarta prova potei bere. Lei mi ha fatto anche mangiare dell’erba che si trovava vicino alla sorgente. Quindi la visione scomparve. E poi me ne andai”. Dinanzi alla folla che le dice: “Sai che ti credono pazza facendo cose simili?”. Lei risponde soltanto: “È per i peccatori”.

Durante le prime sette apparizioni di Maria, Bernadette mostra un volto radioso di gioia, di felicità, di luce. Ma, tra l’ottava e la dodicesima apparizione, tutto cambia: il suo viso diviene triste, doloroso, ma soprattutto lei compie gesti incomprensibili…. Cammina in ginocchio fino al fondo della Grotta; ne bacia il suolo sporco e disgustoso; mangia l’erba amara; scava il suolo e prova a bere l’acqua fangosa; si imbratta il viso col fango. Poi, Bernadette guarda la folla e tutti dicono: “È pazza”. Nel corso delle apparizioni Bernadette ripete gli stessi gesti. Che cosa significa? Nessuno comprende!

Qualche autorevole studioso ha detto che i gesti di Bernadette sono gesti biblici. Bernadette esprimerà l’Incarnazione, la Passione e la Morte del Cristo. Camminare in ginocchio fino al fondo della Grotta è il gesto dell’abbassamento di Dio fatto uomo. Mangiare le erbe amare ricorda la tradizione ebraica che si trova nei testi antichi. Imbrattarsi il viso ci riporta al profeta Isaia, quando parla del Cristo descrivendolo con i tratti del Servitore sofferente. Il gesto di Bernadette che scava il suolo per cercare la sorgente, ricorda il costato trafitto del Cristo sulla croce. Questo cuore è ferito dal peccato dell’uomo ma anche desideroso di dare la vita.

L’annuncio che la Vergine ci dona dobbiamo tenerlo bene a mente. È questo il cuore del Messaggio di Lourdes: ritornare a Dio con tutto il cuore perché Lui vuole donarci la vita e la vita in abbondanza. Nessuna guarigione del corpo è possibile se prima non ci disponiamo a guarire interiormente e a riconoscere che Gesù e solo Lui che è venuto a liberarci dalle nostre catene.



Il Caffè sospeso...
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Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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