omogenitorialità Siamo seri: per un figlio basta solo l’amore di “figure di contenimento”? Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 24 Giugno 2016 Nessun commento su Siamo seri: per un figlio basta solo l’amore di “figure di contenimento”? di Gabriele Soliani Studi per dimostrare che un bambino non ha bisogno di una mamma e di un papà per crescere bene ma di figure di riferimento stabili che garantiscono l’amore! I sostenitori della omogenitorialità, cioè chi approva le adozioni e l’utero in affitto nelle relazioni omosessuali, per giustificare i loro “diritti” sostengono che non ci sono più mamme e papà ma figure di “accoglimento e contenimento intercambiabili”. Si basano su studi e questionari ma sappiamo che ancora non si possono trarre conclusioni. Tuttavia solo per il fatto che siano convinti che per un bambino o una bambina basti l’amore (e ci mancherebbe!) di figure di contenimento e accoglimento intercambiabili si capisce che siamo fuori strada. Proviamo a chiedere ad una donna che ha concepito, portato in grembo e partorito, un figlio con l’uomo che ama, e che la ama, se si considera “solo” una figura di contenimento intercambiabile con altre. Se poi ha concepito un secondo e magari un terzo figlio/a sempre con lo stesso uomo che ama, e che la ama, chiediamo a tutti e due se si sentono “solo” figure di accoglimento. È imbarazzante solo il pensarlo! Anche due bravi nonni, zie e persino maestre d’infanzia o baby sitter ne sono capaci. Anche le tanto criticate suore degli orfanatrofi ne erano capaci! L’omogenitorialità è una pretesa che lo Stato potrà anche soddisfare, ma non c’è paragone con la maternità-paternità e nessuna ricerca potrà smentire la differenza sostanziale alla quale ogni bambino/bambina ha diritto incontestabile. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Movimento per la Vita Italiano: confermata presidente Marina Casini Una mamma e la sua bambina. Icona della fragilità Karol, un uomo diventato Papa anche grazie a mamma Emilia Trasmettere la fede ai figli. Dall’arca di Noè alla nostra speranza durante le tempeste Roccella censurata: “Spero che i podisti della libertà avranno parole di solidarietà” Offesa sui social dopo aborto spontaneo: “Era già un figlio solo nella tua fantasia” Perché recitare il Rosario? Mantenere vivo quel legame unico con la Mamma del Cielo Giovani soli davanti alle scelte: adulti, tendiamo loro la mano! Adorazione eucaristica coi ragazzi delle medie? Da catechista, ho visto meraviglie… Formare gli sposi perché accompagnino gli sposi: un’esigenza indispensabile