È veramente doloroso aver sentito che la candidata alla Casa Bianca Hillary Clinton, durante l’ultimo movimentato dibattito televisivo per le elezioni negli USA, abbia espressamente difeso il "partial birth abortion", cioè l’aborto volontario a fine gravidanza. L'aborto a "nascita parziale" è la più atroce delle invenzioni che i sostenitori dell'aborto come diritto "assoluto" abbiano inventato.

Risparmio per pudore i particolari della tecnica dove il feto-bambino viene soppresso al momento in cui lascia il grembo materno. «La sentenza Roe v. Wade stabilisce molto chiaramente che non ci devono essere leggi che limitano l’aborto», ha detto la Clinton in TV. «Il Governo non deve immischiarsi nelle decisioni più intime e personali delle donne, né può limitare la vita o la salute delle donne» Sappiamo invece che il “partial birth abortion” è pericoloso per la donna e terribile per il feto-bambino. L’uscente presidente Obama ha reintrodotto questa pratica che l’ex presidente Bush aveva bloccato. Dopo lo scandalo che ha coperto di disonore la Planned Parenthood, i repubblicani avevano presentato due proposte di legge, una al Congresso e una al Senato, per tagliare i finanziamenti federali alla grande industria abortista, tagli che ora lo sfidante Trump dice di fare. Anche su questo tema il caparbio ostruzionismo del presidente Obama e dei suoi sodali per difendere i commercianti di feti ha qualcosa di sorprendente. Le due proposte di legge dei repubblicani in questione furono proprio ostacolate lo stesso giorno in cui Obama, all’aeroporto Joint Base Andrews, accolse con un sorriso Papa Francesco lo scorso anno. Questi argomenti sono legati fra loro con la “libertà religiosa”. Infatti è passato poco più di un anno dal pronunciamento della Corte suprema statunitense a favore del riconoscimento del same-sex marriage, che ha introdotto in tutti gli Stati americani il matrimonio omosex, che all’inizio del settembre scorso un rapporto della Commissione americana sui diritti civili ha messo nero su bianco che «la “libertà religiosa” continuerà a essere un concetto “ipocrita” fino a quando “resterà un sinonimo di discriminazione, intolleranza, razzismo, sessismo, omofobia, islamofobia, supremazia cristiana e ogni altra forma di intolleranza”». Dunque nei pronunciamenti a favore del matrimonio omosex era già presente il germe che impediva l’obiezione di coscienza per motivi religiosi e la maggioranza ha addirittura il potere di impedirne l’espressione. Chi non accetta il dictat della maggioranza è messo ai margini e perseguitato. L’ideologia abortista, che è il punto di partenza di tutte queste leggi, acceca le persone a tal punto da spazzar via ogni ragionamento.