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Lotta alle fake news, Facebook verso una informazione più attendibile?

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pixabay

di Ida Giangrande

Verso una modalità di informazione più affidabile: facebook dichiara guerra alle notizie false. Da oggi un pulsante potrà segnalare la falsità o la poca attendibilità di una notizia che avrà una visibilità minore rispetto alle altre.

Si chiamano fake news, le notizie false che corrono in rete al ritmo della velocità della luce. Veri e propri specchietti per le allodole che attirano l’utente come lucciole nel buio della notte. Con la diffusione sempre più estesa dei social network anche la diffusione in rete delle fake news è diventata via via più intensa. Molti sono quelli che si muovono in rete come venditori di fumo, ricercatori di like a buon mercato, con titoli che promettono un grande scoop e che invece risultano essere solo grandi ‘bufale’. Facebook dichiara guerra alle notizie false, e fa sapere attraverso il suo amministratore delegato Mark Zuckerberg che d’ora in poi gli utenti potranno segnalare una notizia che ritengono sospetta a un team di fact-checker incaricato di verificarne l’attendibilità. “Noi rappresentiamo un nuovo tipo di piattaforma per il discorso pubblico – ha affermato Zuckerberg – e questo significa che abbiamo un nuovo tipo di responsabilità per consentire alle persone di avere conversazioni significative e per costruire uno spazio dove le persone possono essere informate”. Per raggiungere tale obiettivo l’idea è quella di sviluppare un tasto attraverso il quale gli utenti possano segnalare le notizie false. A quel punto saranno inviate alle organizzazioni di fact-checking che sceglieranno se contrassegnarle come informazioni “dubbie” o meno. Le notizie ritenute inattendibili continueranno ad apparire nel ‘News Feed’ ma con una ridotta visibilità e accompagnate da un link che ne spiegherà la natura. Per controllare la veridicità delle notizie, inoltre, Facebook collaborerà con una serie di gruppi d’informazione come Snopes e Abc News. L’esigenza di combattere la presenza di bufale sul social network è sorta dopo le numerose critiche ricevute durante le ultime elezioni americane. Facebook è infatti stato accusato di diffondere notizie false o non verificate con l’intento di favorire la vittoria di Donald Trump. Facebook, nato come annuario universitario, appartiene a quella categoria di social network che nel tempo ha allargato i propri confini oltre ogni aspettativa, fino a diventare riflettori perennemente accessi sulla vita spesso fin troppo privata, delle persone. Spesso le informazioni pubblicate sono risultate efficaci. È accaduto ad esempio che in Gran Bretagna durante le proteste a Londra, i giornalisti del Guardian, hanno letto i messaggi inviati con social network e chat per capire cosa stava accadendo e raggiungere le zone degli scontri nelle aree metropolitane della capitale inglese. In Africa i rapidi cambiamenti in Egitto, Tunisia e Libia sono stati raccontati anche attraverso internet, in alcuni casi scavalcando le barriere della censura. Ma proprio per l’importanza che questi social stanno acquisendo nella comunicazione sociale, si fa sempre più impellente l’esigenza di ricevere notizie attendibili e quanto più possibile rispettose dell’integrità delle persone. Dopo il terremoto di Haiti, per esempio, si è diffuso nelle reti sociali online un messaggio su voli gratuiti in aereo offerti agli infermieri e i medici che volevano raggiungere l’isola. Era falso. In poche ore ha iniziato a circolare in modo capillare, anche se è stato presto smascherato. Nel suo manuale l’agenzia giornalistica Bloomberg sottolinea: “Siate scettici su qualsiasi informazione inoltrata attraverso un social network. Non è un pregiudizio – precisa il testo – Dobbiamo applicare i medesimi standard di verifica che adotteremmo con qualsiasi altra fonte”.




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