Eutanasia Aperta la via all’eutanasia passiva: in Italia si morirà di fame e di sete Autore articolo Di Punto Famiglia Data dell'articolo 6 Dicembre 2017 Nessun commento su Aperta la via all’eutanasia passiva: in Italia si morirà di fame e di sete di Punto Famiglia Sono iniziate nella giornata di ieri in Senato le discussioni sul ddl che regola il “Fine Vita”. Una norma che, secondo Massimo Gandolfini, portavoce del “Comitato Difendiamo i Nostri Figli”, apre a forme di eutanasia omissiva e porterebbe all’eutanasia passiva cioè la morte per fame e per sete del paziente. Il ddl sul Fine Vita è diventato una delle priorità del nostro governo. Un accordo sembra ancora lontano, ma attraverso la voce di Massimo Gandolfini, medico neurochirurgo e portavoce del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, proviamo a fare chiarezza sulla vera essenza di questa legge. Il leader del Family Day, ha spiegato che questo testamento biologico apre a forme di eutanasia omissiva perfino per quei pazienti stabilizzati che non sono in una fase terminale della malattia. Condanna il medico ad essere il mero esecutore di volontà che egli può non condividere, ma soprattutto introduce il concetto che idratazione e alimentazione siano terapie come le altre, che la struttura sanitaria deve interrompere immediatamente su richiesta del malato. In pratica sarà introdotta nell’ordinamento italiano una forma dolorosa di eutanasia passiva, ovvero la morte per fame e per sete. Il personale medico non potrà scegliere in scienza e coscienza, sarà rotto il rapporto di fiducia con il paziente. Tutto questo sarà imposto senza nemmeno prevedere l’obiezione di coscienza per le strutture di carattere religioso che saranno tenute a trovare medici e infermieri disposti a staccare il sondino nasogastrico. Gandolfini ha definito altrettanto “vergognosa” la strumentalizzazione delle parole del Papa contro l’accanimento terapeutico, adoperata dalla sinistra in campagna elettorale, in primis dal segretario del Pd Matteo Renzi, per velocizzare l’iter della legge. Il leader del Family Day si è rivolto quindi alla coscienza dei parlamentari, sia laici sia cattolici, invitando questi ultimi a rileggere con onestà intellettuale le parole del Santo Padre che confermano la rigorosa condanna della Chiesa dell’accanimento terapeutico tanto quanto di ogni deriva eutanasica a cui il ddl sulle DAT innegabilmente apre la strada anche in Italia. Per leggere interamente il Comunicato del Comitato clicca QUI Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Massimo Gandolfini ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Papa Francesco: “La superbia è un veleno: ne basta una goccia per guastare tutta la vita” Perché alzare la voce contro i volontari per la vita? La “lezione” di Pd e M5s… “Grazie, Karol, perché per me ci sei sempre”: lettera di una giovane a Giovanni Paolo II Dire quello che pensi? Prima pensa a quello che dici. Il consiglio di Papa Francesco Aiutare economicamente le donne per non farle abortire? Per alcuni politici influenzerebbe troppo la scelta… Spot di patatine offende l’Eucaristia: censura dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria Papa Francesco all’udienza: “Un cristiano senza coraggio è un cristiano inutile” San Giovanni Paolo II e “La bottega dell’orefice”: meditando sull’amore coniugale Eutanasia a 28 anni: la “buona” morte di Zoraya affetta da sofferenza psichica Far sentire il battito a una donna che vuole abortire? A Belluno e Torino i medici dicono no