SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

Gli sposi sanno che “fare l’amore è un atto liturgico”? Intervistando Antonio e Luisa

La vita intima, nel matrimonio, conta moltissimo. Antonio e Luisa, del progetto “Matrimonio Cristiano”, spiegano che, purtroppo, “chi ha una vita di fede può sottovalutare l’importanza di donarsi attraverso il corpo: magari si impegna nella preghiera e nella vita spirituale, ma poi vive un matrimonio d’inferno, perché non è capace di amare teneramente e concretamente il marito o la moglie”. Questo ed altri spunti di riflessione nell’intervista che segue…

Cari Antonio e Luisa, per me è davvero un onore intervistarvi. Seguo – attingendo per la mia vita e i miei articoli – il vostro blog Matrimonio Cristiano. Avrei tantissime domande da farvi, ma cercheremo di andare all’essenziale, per presentarvi al meglio ai nostri lettori di Punto Famiglia.

Cominciamo da voi: chi siete?

Grazie Cecilia. Anche noi seguiamo con interesse gli articoli e le attività di Punto famiglia. In questo periodo di forte crisi della famiglia è importante che possano esserci persone all’interno della Chiesa, consacrate e laiche, che possano aiutare gli sposi cristiani e mostrare una via di bellezza a chi si trova in confusione. Noi, come fate anche voi, cerchiamo di offrire questa via. Ed arriviamo quindi a chi siamo. Siamo Antonio e Luisa, siamo sposati da 21 anni e siamo genitori di 5 figli. Uno di questi è già in Cielo ad attenderci, non è vissuto che poche settimane dal concepimento. Scriviamo su un blog abbastanza seguito, abbiamo scritto diversi libri e svolgiamo un servizio di evangelizzazione nell’associazione di cui facciamo parte, l’Intercomunione delle Famiglie. Penserete che siamo due sposi perfetti, due supereroi, capaci di vivere un matrimonio meraviglioso e di non avere mai litigi o tensioni. No, non siamo la famiglia perfetta. Tutt’altro. Nelle nostre testimonianze o negli articoli ci succede spesso di motivare chi fa fatica, concludendo con un incoraggiamento: se ce l’abbiamo fatta noi, messi come eravamo, potete farcela anche voi. Non è falsa modestia, siamo davvero partiti malissimo e anche adesso abbiamo tante fragilità, ma ciò che ci salva è proprio questa nostra consapevolezza. Sapendo benissimo che da soli non ce la faremmo mai ci aggrappiamo con tutte le forze a Gesù e ai sacramenti. Ci fidiamo di Lui e della Chiesa che ci invita a vivere il matrimonio in un cero modo. La morale cattolica insegna davvero a donarsi nella verità. 

Ho letto sulla voce “Chi siamo” del vostro sito questa frase: “Per noi la castità è stata, ed è la nostra salvezza. Evidenziamo subito questo concetto perché è la base di tutto”. Che cosa intendete?

Noi non siamo angeli. Noi siamo spiriti incarnati e il corpo è parte di noi. Il matrimonio, in un certo senso, è il sacramento del corpo perché si vive nel corpo. Il nostro è un Dio che si è fatto carne. Quindi non possiamo considerare il corpo come un mero accessorio. La castità non è altro che vivere la nostra vita con verità. C’è verità quando cuore e corpo esprimono lo stesso amore. Per questo la castità è fondamentale. Lo è in ogni stato di vita. Lo è per i fidanzati, per i consacrati e per gli sposati. Cambia la modalità, ma tutti siamo chiamati ad essere casti. C’è una sessuologa americana che in un’intervista disse che il rapporto sessuale conta per il 10% quando funziona e per il 90% quando non funziona. Ecco, è proprio così. Chi ha un cammino di fede spesso tende a sottovalutare questo aspetto. Magari si impegna nella preghiera e nella vita spirituale, ma poi vive un matrimonio d’inferno perché non è capace di amare teneramente e concretamente il marito o la moglie. La casa non si costruisce dal tetto, ma dalle fondamenta. Il sacramento consente all’amore umano di essere elevato a divino. Il nostro amore diventa sacro, non è più solo nostro, ma diventa di Dio. La base deve però esserci. Se non siamo capaci di amarci umanamente non c’è sacramento che tenga. Noi, nei nostri corsi e nei nostri libri, trattiamo proprio questo aspetto. Esistono tante realtà nella Chiesa che aiutano gli sposi da un punto di vista spirituale, tante che parlano di perdono e di misericordia nella coppia, ma poche che aiutano gli sposi a comprendere la grandezza dell’intimità nel matrimonio. Fare l’amore per noi sposi è un gesto sacro e liturgico. Un gesto che riattualizza il sacramento del matrimonio, cioè che lo rinnova. Sappiamo farlo bene? Sappiamo donarci ed accoglierci, oppure c’è ancora tanto egoismo? Non sono cose da poco. Dobbiamo imparare a fare l’amore da Dio. Non possiamo lasciare questo aspetto al mondo e alla pornografia. 

Leggi anche: “La Bibbia non dice di aspettare il matrimonio per fare l’amore”: ma è proprio così? (puntofamiglia.net) 

“Io, Luisa, avevo una visione spiritualista del matrimonio, della vita di coppia. Io Antonio, invece, ero di tutt’altro avviso. Mi ricordo che all’inizio Luisa mi piaceva sì, ma non pensavo a lungo termine, pensavo a come corteggiarla per poterla portare a letto”. Potreste spiegarci come avete capito di sbagliarvi entrambi?

Come abbiamo già avuto modo di rispondere alla domanda precedente, siamo partiti malissimo. Io, Luisa, ho conosciuto Antonio che avevo già più di trent’anni, non avevo avuto grandi storie affettive ed ero davvero chiusa. Mi ero chiusa nello spiritualismo. Avevo paura di abbandonarmi, di perdere il controllo, di essere ferita. Per questo ero abbastanza rigida e fredda nelle manifestazioni affettive. Io, Antonio, sono più giovane di Luisa di quasi nove anni. Ero quindi ancora molto giovane quando l’incontrai. Mi piaceva, mi sentivo attratto da lei, e senza farmi troppi problemi cercavo di spingere verso “una relazione completa”, anche sessualmente. Ero molto materialista. Mi ero “educato” alla scuola della pornografia, come purtroppo succede alla maggior parte dei ragazzi. Queste nostre due opposte “sensibilità” ci stavano allontanando. Ci siamo lasciati per un periodo, finché non abbiamo incontrato un frate che ha fatto comprendere ad entrambi cosa fosse l’amore. Abbiamo iniziato un percorso personale e di coppia che ci ha condotto ad abbracciare la castità nel fidanzamento, limitando le nostre effusioni, lasciando fuori i genitali, e poi nel matrimonio cercando di vivere una sessualità autentica. 

Come nasce l’idea del blog “Matrimonio Cristiano”?

L’idea è nata nel 2017. Già da un po’ di tempo pubblicavamo dei post sui social e riscontravamo interesse circa gli argomenti che andavamo a toccare. Come abbiamo già spiegato, gli argomenti concernevano tutta la vita matrimoniale ma in particolare la sessualità. Per questo abbiamo deciso di rendere la nostra attività più strutturata e abbiamo creato un blog. Ad oggi il blog ha ricevuto più di tre milioni di visite e ogni giorno abbiamo una media di 1500 lettori. Riceviamo tantissime richieste di aiuto o di consiglio. Spesso riguardano il rapporto intimo. Quanta sofferenza sommersa. Quante persone che non sanno fare l’amore e perdono tanta della bellezza del sacramento. Questo è un vero peccato! 

Chi collabora con voi e perché?

Con il tempo abbiamo deciso di aprire il blog ad altre persone. Per due motivi principali: da soli non riuscivamo più a garantire contenuti interessanti e sempre diversi, e poi perché noi possiamo raccontare un aspetto del matrimonio, ma esistono situazioni diversissime dalla nostra. Così sono entrati altri blogger. Ci sono ad esempio Andrea e Simona, del progetto Abramo e Sara, che raccontano la difficoltà della sterilità e di come si sono scoperti fecondi in altro modo. C’è poi Ettore, che suo malgrado è separato ma vive nella pace la sua condizione di sposo fedele. Insomma il lettore può trovare conforto ed empatia con chi vive una situazione simile alla sua. Io e Luisa non potevamo da soli arrivare a tutti. E poi è arrivato padre Luca. Padre Luca Frontali è laureato in Scienze della famiglia ed è dottorando in Teologia del matrimonio. Collabora con Retrouvaille e Mistero Grande. È diventato il nostro riferimento teologico. Una vera grazia. 

Se doveste dire in una frase la vostra missione?
Facilissimo: gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Noi abbiamo una riconoscenza infinita per Gesù, per la Chiesa e in particolare per padre Raimondo Bardelli. Oggi cerchiamo di restituire almeno un po’ del tantissimo che abbiamo ricevuto.




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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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