MANOVRA GOVERNO MELONI

Manovra Governo Meloni: più aiuti alle famiglie numerose

Quirinale.it, Attribution, via Wikimedia Commons

È stato approvato, dal Consiglio dei ministri, il disegno di legge di bilancio da 24 miliardi di euro. A comunicarlo, la premier Meloni, in conferenza stampa. “È una manovra che considero molto seria, – ha spiegato – molto realistica, che non disperde risorse ma le concentra su grandi priorità continuando a seguire la visione che il governo ha messo dall’inizio del suo mandato, nonostante il quadro complesso”.

Taglio al Cuneo

Dopo aver evidenziato le criticità, legate soprattutto al debito pubblico, Meloni ha proseguito dicendo che “le poche risorse di cui disponiamo le vogliamo concentrare su chi ha più bisogno”, quindi “continuiamo il lavoro sulle pensioni più basse”.

L’obiettivo del governo è “difendere il potere acquisto, ovvero più soldi in busta paga per i redditi medio bassi, con il taglio del cuneo di 6 punti per chi ha fino a 35mila e 7 per chi ha fino a 25mila”. Si tratterebbe di “un aumento in busta paga che mediamente corrisponde circa 100 euro al mese per una platea circa 14 milioni di cittadini”.

Interventi a favore delle famiglie

Altra novità: lo Stato pagherà i contributi a madri con più figli. Sempre la Meloni ha affermato: “Prevediamo che le madri con due figli o più non paghino i contributi a carico del lavoratore”, e “la quota del lavoratore per le madri con due e o tre figli la paga lo Stato”, ritenendo che “una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto un importante contributo alla società e quindi lo Stato in parte compensa pagando i contributi previdenziali”. 

Si cerca in questo modo di “smontare la narrativa per cui la natalità è un disincentivo al lavoro”. 

Inoltre, è previsto l’asilo gratis dal secondo figlio. 

Lavoratori autonomi

Per quanto riguarda il lavoro autonomo, ha detto Meloni, “è iniziato un lavoro importante lo scorso anno con un aumento dell’importo per tassa piatta al 15% per i lavoratori autonomi: viene confermata questa misura, e prorogata per altri 3 anni una norma che considero molto importante che è l’indennità straordinaria di continuità, una sorta di cassa integrazione anche per i lavoratori autonomi. Viene anche ampliato il reddito per usufruire di questo ammortizzatore sociale. Inoltre, per la prima volta quest’anno gli autonomi non dovranno pagare l’anticipo irpef a novembre ma rateizzarlo in 5 rate da gennaio a giugno”. 

Leggi anche: Il deficit demografico non è un buon investimento per il governo (puntofamiglia.net)

Cittadini stranieri e cure mediche

Novità anche per i cittadini extracomunitari residenti in Italia, che potranno continuare a iscriversi al Servizio sanitario nazionale versando “un contributo” di 2mila euro all’anno. “Per i residenti stranieri cittadini di Paesi non aderenti all’Unione europea – si legge in una nota del Mef – si prevede la possibilità di iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del Ssn, versando un contributo di 2.000 euro annui. L’importo del contributo è ridotto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o per quelli collocati alla pari”.

Sanità e sicurezza

Si è posta l’attenzione anche sul comparto sicurezza. Così si è espressa la premier: “Voglio dire con chiarezza che per noi la priorità quest’anno è soprattutto il rinnovo del contratto del comparto sicurezza. Penso non si possa più accettare una realtà in cui un poliziotto guadagna per lo straordinario poco più di 6 euro l’ora, meno quanto prenda un collaboratore domestico: bisogna intervenire. La priorità per noi è rinnovo comparto difesa e sicurezza”.

La manovra prevede, inoltre, 3 miliardi in più destinati alla sanità.

Costo energia e bollette

È previsto, dal 2024, un taglio del canone Rai in bolletta, da 90 euro a 70. Ad annunciarlo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al termine del Cdm. “Ci sarà una riduzione da 20 euro a 15 euro del canone”, ha spiegato, e il vicepremier Matteo Salvini ha precisato come si tratti di una riduzione da 90 a 70 euro annuali.

Lo stesso Giorgetti ha poi spiegato la situazione dell’energia. Per la manovra è stato chiesto “un sacrificio a tutti i ministeri, che hanno dovuto rinunciare a diversi progetti e idee e si è attuata una spending review significativa, dell’ordine del 5% su tutte le spese discrezionali, eccetto il comparto regioni ed enti locali”. Se 

È vero che le previsioni erano favorevoli per la discesa del prezzo del gas, finendo i sussidi previsti fino alla fine dell’anno, “la situazione potrebbe volgere in senso negativo rispetto agli auspici”, ha affermato Giorgetti.




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