In evidenza Messaggio per 46ª Giornata Nazionale per la vita: “Andiamo oltre le ideologie” Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 11 Novembre 2023 Nessun commento su Messaggio per 46ª Giornata Nazionale per la vita: “Andiamo oltre le ideologie” di PUNTO FAMIGLIA “Sono numerose le circostanze in cui si è incapaci di riconoscere il valore della vita tanto che, per tutta una serie di ragioni, si decide di metterle fine o si tollera che venga messa a repentaglio”. Si apre così il messaggio per la quarantaseiesima Giornata Nazionale per la Vita, promulgata dalla Conferenza Episcopale Italiana, che si terrà il 4 febbraio 2024. Nel testo si offrono alcuni esempi in cui la vita è umiliata. In primis, si parla della guerra, che porta a vedere “la vita del nemico” (soldato, civile, donna, bambino, anziano) come “un ostacolo ai propri obiettivi e può, anzi deve, essere stroncata con la forza delle armi o comunque annichilita con la violenza”. Vi è poi la vita del migrante che “vale poco”, per cui “si tollera che si perda nei mari o nei deserti o che venga violentata e sfruttata in ogni possibile forma”. Anche la vita dei lavoratori non sempre è considerata inviolabile e talvolta è vista come “una merce”, da “comprare con paghe insufficienti, contratti precari o in nero”: essa si può anche “mettere a rischio in situazioni di patente insicurezza”. L’elenco prosegue, con tante tragiche situazioni che affliggono il mondo: “la vita delle donne viene ancora considerata proprietà dei maschi – persino dei padri, dei fidanzati e dei mariti – per cui può essere umiliata con la violenza o soffocata nel delitto”, poi c’è “la vita dei malati e disabili gravi” che “viene giudicata indegna di essere vissuta” (tanto che “si arriva a presentare come gesto umanitario il suicidio assistito o la morte procurata”). Infine, “la vita dei bambini, nati e non nati, viene sempre più concepita come funzionale ai desideri degli adulti e sottoposta a pratiche come la tratta, la pedopornografia, l’utero in affitto o l’espianto di organi”. Ultimo, ma non per importanza, l’aborto, “indebitamente presentato come diritto”, che viene “sempre più banalizzato, anche mediante il ricorso a farmaci abortivi”. Leggi anche: 45 anni dal Sì alla Vita (puntofamiglia.net) Tuttavia, il messaggio prosegue nel segno della speranza: “se si è capaci di superare visioni ideologiche, appare evidente che ciascuna vita, anche quella più segnata da limiti, ha un immenso valore ed è capace di donare qualcosa agli altri”. “Quante volte – si spiega per esempio – il capezzale di malati gravi diviene sorgente di consolazione per chi sta bene nel corpo, ma è disperato interiormente”. E “quanti poveri, semplici, piccoli, immigrati… sanno mettere il poco che hanno a servizio di chi ha più problemi di loro”. Parlando di disabili, quante volte “portano gioia nelle famiglie e nelle comunità, dove non ‘basta la salute’ per essere felici”. Inoltre, “quante volte colui che si riteneva nemico mortale compie gesti di fratellanza e perdono” oppure “quanto spesso il bambino non voluto fa della propria vita una benedizione per sé e per gli altri”. Una domanda emerge con forza nel documento: “Quali sono i criteri certi per misurare la felicità e la realizzazione di una persona?” Si corre troppo spesso il rischio che “prevalgano considerazioni di carattere utilitaristico o funzionalistico”, e così “gli sbagli del passato si ripetono e nuovi continuamente vengono ad aggiungersi, favoriti dalle crescenti possibilità che la tecnologia oggi offre di manipolare e dominare l’essere umano”. La Giornata per la vita vuol dunque essere “da parte di tutte le donne e gli uomini”, si presenta come “un forte appello all’impossibilità morale e razionale di negare il valore della vita, ogni vita”. Di fatti, “non siamo padroni” della vita. La Giornata vuole assumere “una valenza ecumenica e interreligiosa – si spiega nella lettera – richiamando i fedeli di ogni credo a onorare e servire Dio attraverso la custodia e la valorizzazione delle tante vite fragili che ci sono consegnate, testimoniando al mondo che ognuna di esse è un dono, degno di essere accolto e capace di offrire a propria volta grandi ricchezze di umanità e spiritualità a un mondo che ne ha sempre maggiore bisogno”. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag aborto, Conferenza Episcopale Italiana, GIORNATA NAZIOANLE PER LA VITA, MORTI IN GUERRA, Vescovi italiani, violenza, VITA FRAGILE, VITE IN PERICOLO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Il mondo non può rimanere a guardare”. La mostra fotografica di Jacopo Naddeo sulla realtà in Burkina Faso Prepararsi al Natale da “profeti”: è Dio che guida la storia Vengono dal carcere le ostie per l’altare: l’iniziativa in due diocesi Messa quotidiana in famiglia? Si può fare! 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