Quando commettiamo un atto impuro? Riflettendo su un video di 5pani2pesci

Broken heart

Trovare l’amore non è solo questione di fortuna. Occorre diventare capaci di allontanare tutto ciò che potrebbe somigliare all’amore, ma non lo è affatto. C’è un video in cui Alessandra di 5pani2pesci dialoga con Nicoletta Musso, una moglie, madre, sessuologa e consulente familiare. La Musso spiega che per amare bisogna amarsi: “chi si ama si dona, chi non si ama si svende”.

La sessualità è una sfera importantissima dell’esistenza umana: non è per nulla indifferente come la viviamo. Non si tratta di essere moralisti, si tratta di voler essere felici. 

Il cuore della teologia del corpo, proposta dalla dottrina della Chiesa, infatti, non è affossare, ma liberare. 

Liberare dalla malizia, dalla fatica di sedurre senza mostrare ciò che abbiamo dentro, dal ripiegamento sui noi stessi, dall’ansia da prestazione, dal dolore di non sentirci amati veramente (perché, se la nostra sessualità non è redenta, inevitabilmente finiamo per usarci a vicenda).

Chi di noi può dire che non ha bisogno di un’affettività guarita, perché sta bene anche senza amore, senza belle relazioni? 

La purezza è una virtù difficile da acquisire, ma è forse una delle più importanti, da cui dipende gran parte della nostra pace interiore.

Fare l’amore è una cosa stupenda, ma si può vivere questo gesto in modo pieno solo se si è capito che le sessualità, per gli esseri umani, è un linguaggio d’amore, una forma di relazione – e una relazione precisa: quella sponsale -, non una ginnastica qualunque. 

“Chi fa l’amore con te deve custodirti e per custodirti ti deve conoscere. L’intimità è la cassa armonica degli orgasmi. – spiega, ad esempio, la sessuologa Nicoletta Musso Oreglia, interpellata da Alessandra di 5pani2pesci – Più si cresce nell’intimità della coppia, più la sessualità cresce. Abbiamo l’idea che all’inizio è fuoco e fiamme, poi questo fuoco si affievolisce… E invece no, se la relazione cresce, dopo è fuoco e fiamme ancora di più”. 

Trovare l’amore non è solo questione di fortuna. Occorre diventare capaci di allontanare tanta spazzatura che dell’amore non ha neppure la parvenza e che ti fa male… 

Nicoletta Musso, moglie, madre di cinque figli, sessuologa e consulente famigliare spiega che il primo passo per evitare relazioni tossiche e insane è volersi bene: “Chi si ama si dona, chi non si ama si svende”.

Il tema del video, postato da 5pani2pesci, è come uscire dalle relazioni ambigue. La premessa da cui si parte è questa: bisogna prenderci cura della nostra affettività. Si può essere ricchi, poveri, “strafichi” … ma quello che cambia davvero la vita è essere risolti affettivamente. C’è in gioco la felicità vera.

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Poi, propongono alcune mosse per sganciarsi dalle relazioni ambigue e non ricadere sempre negli stessi errori, per vivere una bella intimità e, perché no, per scoprire il vero piacere sessuale (che non c’entra nulla con il sesso occasionale).

Prima di tutto, occorre coltivare l’autostima.

Cosa si intende? È “la stima buona di me e degli altri”, un “affetto per sé stessi”, non quello di chi se la tira (“brava come me non c’è nessuna”): quella non è autostima, è protagonismo, è quasi idolatria. Perché, se devi essere venerata, hai bisogno di qualcuno da schiacciare sotto. E non va bene. Ma non va bene nemmeno non volersi bene per nulla. Avete presene quelli che “mai una gioia”? Quelli che non credono di valere? Il punto è imparare a volersi bene e al tempo stesso tenere a mente i propri limiti. Se ti vuoi bene cammini in modo armonioso. 

Per entrare nella vita di coppia è centrale volersi almeno un po’ bene: è importante custodirsi, è il lavoro di una vita, si costruisce piano piano, ma bisogna iniziare.

Una domanda importante da farsi in una relazione è questa: chi sta accanto a me, custodisce la mia autostima?

Se finisci in una relazione ambigua è perché pensi: “Il convento passa questo”, “Gli uomini sono tutti così”. Quindi ti accontenti.

Nicoletta spiega che a volte si sta insieme in modo che “un po’ siamo coppia, un po’ non siamo coppia”, “tu non me lo chiedi mai, io non te lo dico mai”, “stiamo bene così”. 

E quando le ragazze finiscono in situazioni così soffrono, perché dove non c’è chiarezza si sta male.

“Ma perché finisci in queste situazioni?  – Si chiede allora Alessandra – Perché hai paura di giocarti la vita, hai paura di donarla. Ma questa è una fregatura doppia, perché per paura di donare la vita e quindi per paura di soffrire, finisci in una relazione ambigua dove soffri sicuro: perché la tua vita perde di senso e di significato se non la doni davvero”. 

Nicoletta allora aggiunge: “Andare a letto con un uomo, vivere una serata di sesso magari intensa, ma poi il giorno dopo al lavoro hai una bega al lavoro e non lo puoi chiamare perché lui non ti vuole bene, questa cosa fa male, perché tutti vogliamo condividere la vita”. 

Nessuno è felice di essere usato una sera ogni tanto… Dobbiamo avere il coraggio di riconoscerlo.

Ed è centrale non fare confusione tra amore e genitalità. 

Alessandra spiega: “I ragazzi dicono alle ragazze: ‘Che male c’è, stiamo insieme una sera, abbiamo una relazione di letto… io voglio solo provare piacere…’. Uno che dice così, di piacere sessuale non sa nulla. Appena uno ti dice così tu devi mettere le antenne e dire: ‘Questo è un immaturo’. Il vero piacere è frutto di una relazione. Quando uno si gioca tutto, lì c’è il vero piacere sessuale, non quando uno ti incontra una sera…”

Dunque, quand’è che commettiamo un atto impuro? Quando rinunciamo a tutto questo. Quando ci accontentiamo, quando smettiamo di credere che sessualità è un’esplosione di bellezza.




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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