Gender

Olanda. La campagna di un’associazione colpisce al cuore la teoria del gender: “Maschi e femmine sono simili, ma non uguali”

gender

di Gabriele Soliani

“Consenti a tuo figlio di essere abbastanza maschio?”. Si intitola così la campagna di un’associazione olandese che sta smontando le basi della teoria del gender. Alla fine di un lungo sondaggio, la conclusione non lascia spazio a libere interpretazioni: “Maschi e femmine sono simili, ma non uguali”.

Un’incredibile novità (incredibile per gli “addetti ai lavori”) viene da una Associazione olandese (SIRE), molto ascoltata dai media, che da 40 anni cerca di sensibilizzare le persone contro il bullismo e la violenza. Si tratta della campagna che smonta la basi delle gender theories. Ritrovando il buon senso di sempre, e la verità, la campagna dice che sebbene i ragazzi e le ragazze debbano essere trattati alla pari, non sono uguali…

Il titolo della campagna è tosto e controcorrente: “Consenti a tuo figlio di essere abbastanza maschio?”.

Il rappresentante dell’Associazione SIRE ha spiegato che è sempre più difficile per i ragazzi essere in realtà se stessi. È convinto, sulla base di dati scientifici, che i maschi e le femmine siano diversi (differenti). Per un sano sviluppo psichico e fisico i maschi hanno maggior bisogno delle femmine di movimento, di sport, di dinamismo. Le mamme, le nonne, le maestre con un po’ di buon senso l’hanno sempre capito, da che mondo è mondo. Invece le gender theories per abolire gli “stereotipi di genere” si danno da fare per trattare “tutti allo stesso modo”.

Le indagini statistiche e sociologiche hanno dimostrato che in Olanda esiste un’ingiusta discriminazione nei confronti dei bambini maschi: le ragazze vengono incentivate a proseguire gli studi molto più dei maschi. Nelle scuole differenziali per allievi con problemi, i maschi sono il triplo delle femmine. Il 44% dei genitori (madri e padri) riconosce che i rendimenti dei loro figli maschi sono in declino. Il 45% dei genitori di ragazzi condivide l’opinione che “il comportamento dei maschi” viene stigmatizzato dall’attuale società.

I maschi con disturbi specifici dell’apprendimento, iperattività o bisogni educativi speciali sono il quadruplo delle femmine e quelli cui vengono prescritti farmaci sono cinque volte più delle coetanee. Le ragazze si avvicinano in modo più positivo all’istruzione a causa delle loro migliori capacità sociali.

Il 56% dei genitori riconosce che i loro ragazzi non hanno abbastanza libertà di movimento e sono pertanto limitati nel loro sviluppo, il 76% dei genitori di figli maschi crede che i ragazzi meritino più attenzione.

Questa constatazione alle differenze reali è una buona notizia e la campagna nazionale olandese fa tremare i teorici della gender equality. “Ragazzi e ragazze sono simili, ma non uguali – afferma il SIRE – I ragazzi imparano cercando e scoprendo, assumendo rischi e facendo. Ci sembra che apprezziamo molto meno queste loro caratteristiche, negli ultimi anni; li soffochiamo e l’induciamo ad aver paura di cadere, di farsi male, o che tornino a casa con i pantaloni rotti. Insistiamo a volerli fare stare tranquilli …. Se li limitiamo troppo, limitiamo anche il loro sviluppo. Loro perderanno autostima e motivazione e le loro prestazioni diminuiranno rapidamente: perciò SIRE presenta “i pantaloni indistruttibili in tessuto di 15 volte più forte dell’acciaio”: il nostro sito web. È per questo che sfidiamo tutti gli educatori con la domanda “Lasciate i vostri ragazzi abbastanza liberi di essere ragazzi?”. Così nell’Olanda laica e … all’avanguardia.

E invece l’indagine svolta dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli sui progetti improntati all’ideologia gender che girano nelle scuole di Bologna lascia sorpresi. Controllando con attenzione il POF e il PTOF di 113 istituti, solo 18 istituti non svolgono attività palesemente ideologiche né sospette; in 41 si svolgono attività “sospette”, e in 45 si svolgono palesemente attività pro gender equality. Al Liceo Classico Minghetti, secondo l’indagine del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, nel Ptof è indicata la possibilità per gli studenti “di trattare tematiche di genere in orario scolastico senza il preventivo consenso dei genitori”. E sempre nella stessa scuola esistono oltre sei attività extracurricolari “filo-gender”, tra cui alcune appaltate all’Arcigay e finalizzate alla “destrutturazione degli stereotipi di genere (…)” e ad “approfondire le questioni di genere, corporeità, orientamento sessuale”.

Chissà forse fra qualche anno ci toccherà fare come in Olanda. Ma il laicismo ideologico difficilmente ammette i propri torti.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.