Apostolato familiare

di Eugenio ed Elisabetta Di Giovane

La realtà della Diocesi di Guanare è molto dura, pochissimi sacerdoti, moltissime anime da curare e territori immensi. In questo contesto assume quindi ancor più significato la volontà, da parte del Vescovo diocesano, di conferire ai laici alcuni ministeri per aiutare i sacerdoti nell’azione pastorale. Anche a noi il Vescovo ha chiesto una mano, candidando Eugenio al ministero del Lettorato e noi, in spirito di servizio abbiamo accettato anche in virtù di un discernimento, che come famiglia stiamo effettuando, verso il cammino al Diaconato permanente. Ora si intensificherà la fase di preparazione in vista del 20 settembre 2008 quando nella Basilica Minore – santuario nazionale Nostra Señora de Coromoto, patrona del Venezuela, il Vescovo conferirà ad una serie di fedeli laici i ministeri di lettore, catechista e delegato della Parola. Ai Lettori in particolare verrà data facoltà di battezzare, celebrare le esequie, assistere ai matrimoni e celebrare la Parola di Dio, con la distribuzione della comunione, tutte quelle volte che, per l’assenza di un sacerdote, non si potrà celebrare l’Eucarestia. Un aiuto all’azione pastorale di fatto è già iniziato. Il mercoledì delle Ceneri infatti Eugenio ha distribuito a centinai di studenti delle Scuole primarie del quartiere le Sacre Ceneri dopo una liturgia della Parola.

E la Parola da ora in avanti verrà celebrata nella Cappella di Sant’Antonio nei giorni in cui non si celebrerà messa. L’aiuto nell’azione pastorale da parte di una famiglia è molto complesso ma anche molto stimolante. Da una parte ci sono i tempi della famiglia, tempi semplici ma importanti come la doccia alle bimbe o la loro cena, dall’altro ci sono i tempi delle celebrazione liturgiche che certo non possono aspettare le variabili della vita familiare. Ecco perché anche se è l’ “uomo” (nel nostro caso) impegnato nella pastorale, di fatto lo è tutta la famiglia, perché solo da una sana e generosa collaborazione tra tutti, si può trovare tempo per tutte le necessità senza che questo comporti scompensi alla vita familiare o all’azione pastorale. Per cui il discernimento in vista di un ministero è fondamentale che sia fatto, nel caso di una famiglia, in coppia se non addirittura coinvolgendo i figli quando hanno una età che lo permette. Si può dire pertanto che lo svolgere un ministero come famiglia ha dei punti critici, come quelli sopra evidenziati, ma ha anche delle ricchezze tutte proprie; spesso, per esempio, portare la comunione agli ammalati, svolgendolo come coppia, può portare ad entrare non solo nella casa dell’ammalato, ma anche nel suo cuore, per poter condividere con lui gioie e dolori della vita familiare che trovano in noi interlocutori privilegiati, condividendo spesso gli stessi sentimenti di padri e madri o di marito e moglie. Risulterà quindi fondamentale, nel proseguo del nostro apostolato, trovare uno stile tutto nostro, che dovrà coniugare al tipico zelo pastorale del sacerdote la nostra realtà di famiglia che, seppur generosamente impegnata nell’azione pastorale, dovrà saper custodire i suoi tempi e i suoi spazi.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.