Virtualmente vicini

di Peppe Iannicelli

Chat, videochiamate ed e-mail hanno rivuoluzionato ed invaso il nostro modo di comunicare. Le nuove tecnolgie informatiche abbattono le distanze e ci permettono di incontrarci virtualmente quasi ovunque. Tanti progressi a discapito di cosa?

Per sedare la lite tra due genitori separati, il Tribunale di Nicosia (Enna) ha stabilito un originale diritto di visita telematica del padre con i due figli di 12 e 13 anni. La madre, alla quale sono stati affidati i ragazzi dopo la separazione, si è trasferita in un’altra città e per il papà era diventato impossibile poterli incontrare con regolarità. L’avvocato dell’uomo ha così proposto la soluzione tecnologica della webcam che consentirà a padre e figli di potersi parlare e vedere a distanza. La connessione internet sarà l’esile filo di un rapporto sminuzzato dalla separazione. Meglio di nulla, certo. Ma è davvero molto triste che la passione educativa possa esser soggetta al download telematico. Il papà ed i due figlioli doteranno i rispettivi computer di una telecamera connessa alla rete. Ad orari predeterminati potranno, così, parlarsi e guardarsi negli occhi proprio come se fossero l’uno accanto all’altro pur essendo lontani centinaia di chilometri l’uno dall’altro. Sempre che, naturalmente, la connessione sia attiva, che non ci siano problemi nel loading, che il mouse non rimanga senza batterie, che il computer non sia impallato da documenti e file audio.

La tecnologia infomatica e la creatività forense tendono la mano ai genitori separati? In America la soluzione della visita telematica è già pratica da qualche tempo, anche in considerazione delle grandi distanze che separano le città degli Stati Uniti. Saranno il tempo e l’efficacia educativa del rimedio computerizzato a permetterci di valutare il neonato diritto di visita telematica italiano.  La fine di un matrimonio è sempre una tragedia che sconvolge la vita dei protagonisti. Sia gli adulti che i bambini rimangono profondamente colpiti dalle novità sociali, economiche, personali e familiari che la separazione comporta. Con la separazione, i membri della famiglia subiscono choc e tensioni molteplici anche dal punto di vista pratico; può accadere di cambiare casa, scuola, lavoro, amicizie, città con conseguenze molto complesse specialmente nella fase adolescenziale. Uno degli aspetti più dolorosi è certamente la rottura del rapporto quotidiano tra il genitore ed i figli.

La ricchezza educativa dell’intimità

L’intimità domestica è uno degli aspetti salienti del matrimonio. Sedere alla stessa tavola per consumare i pasti, condividere il tinello tra compiti e giochi, salutarsi al mattino prima di uscire per andare a scuola o al lavoro ed alla sera quando si varca la soglia di casa, dare una mano per i compiti e partecipare alla vita  scolastica, vivere i progressi sportivi accompagnando i ragazzi in piscina ed in palestra. Tutto questo è compito faticoso, richiede tempo e partecipazione ma è, meravigliosamente, famiglia. È l’essenza della vita domestica che, dalla frequentazione quotidiana, sparge i suoi frutti benefici su tutta la comunità familiare e sociale; intimità educativa spazzata via dalla separazione privando figli e genitori di un tesoro immenso d’affetti e relazioni. La rottura di un matrimonio è dolorosissima. Ed è ancor più dolorosa proprio per questo risvolto relazionale che stravolge i figli ancora più vittime ed ancora più incolpevoli  per il fatto che i genitori non siano riusciti a mantenere in piedi il proprio matrimonio. Purtroppo, spesso, la situazione è aggravata anche dai profondi dissidi coniugali che trasformano i figli in armi da battaglia o merce di scambio da utilizzare nei riguardi della controparte durante il percorso legale della separazione. Se era difficile andare d’accordo durante il matrimonio, diventa ancora più complicato svolgere la propria missione di genitori dopo la separazione.

Emozioni in banda larga

In Italia l’affido condiviso è ancora sporadico. Nella stragrande maggioranza dei casi i figli vengono affidati all’uno o all’altro genitore con una nettissima prevalenza pregiudiziale per la madre. L’altro coniuge deve accontentarsi di visite sporadiche che nei casi di rottura matrimoniale più grave sono regolate al centesimo di secondo. Anzi, talvolta diventano motivo di scontro feroce tra gli ex coniugi. È triste che il rapporto sacro tra figli e genitori possa esser catalogato come una visita. Poveri genitori e poveri figli costretti a visitarsi con lo sguardo fisso all’orologio dopo estenuanti trattative per i fine settimana, le vacanze natalizie o le ferie estive. Spesso queste visite sono il prologo di una rottura definitiva e lacerante dei rapporti.

Il Tribunale di Nicosia ha voluto instaurare in quel che resta di questa sfortunata famiglia un rapporto virtuale. Un rapporto con pro e contro ma sicuramente virtuale; come virtuali ( non sempre virtuosi) sono i rapporti in rete. Chissà cosa ne verrà fuori ? Auguro ogni bene a questo padre ed a questi figli, ma sarà davvero durissima affrontare gli scogli della vita con un padre e con due figli a distanza. Siamo in un’epoca di rapporti sempre più mediati dalla tecnologia. Scambiamo mail invece di parole con i vicini di scrivania. Al calore della voce preferiamo i cristalli liquidi dei messaggini. Ma l’educazione è fatta di cuore, lacrime, sorrisi, arrabbiature. Tutto questo riuscirà a navigare in rete, seppur con la connessione a banda larga?




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