Riempire il cuore imparando ad amare

di Giovanna Pauciulo

 

L’amore e la sessualità sono vissuti dalle nuove generazioni con spaventosa leggerezza e un livello di inconsapevolezza preoccupante. Ai genitori l’arduo compito della testimonianza e dell’educazione.

Pochi temi sono altrettanto centrali per l’ esistenza umana e altrettanto essenziali per la vita spirituale di una persona in crescita, cioè un adolescente,  come quello dell’amore. Realtà fondamentale e costitutiva della persona, l’amore  rivela il significato specificamente umano della sessualità.

Ma la vita, l’amore e la sessualità sono realtà che la cultura odierna tende a mantenere distinte come microsistemi che in maniera collaterale interessano lo sviluppo della persona umana e per i quali definire ogni volta un protocollo di valori e di significato. La sessualità è una zona franca in cui prevale la soggettività dei valori e l’autonomia delle scelte dettate dal momento presente. Quest’ultimo sembra essere l’unico criterio di riferimento, avvertito come irrinunciabile e incontrollabile. La ragionevolezza di una scelta, lo stato emotivo del soggetto che è coinvolto in una scelta, il comportamento della massa costituisce il criterio normativo per regolamentare e giustificare un comportamento etico.

L’unità della persona non può prescindere da un’integrazione di queste realtà per concorrere alla formazione di quella che si può definire una sessualità matura espressione di una personalità che ha armonizzato l’impulso istintuale fortemente legato alla genitalità con il mondo psicologico dei sentimenti e dell’affettività.

Se tutto viene messo in discussione, l’amore stesso è offuscato da una concezione romantica e sentimentale che sembra dare spazio ad una sincera affettività ma che in realtà riduce tutto ad emozioni superficiali; l’amore perde il suo carattere di mistero e diviene un bene di consumo, non tende più a costruire il noi ma si accontenta di mettere insieme l’io e il tu, non favorisce la scoperta dell’altro e non orienta verso un oltre ma permette a ciascuno di appagare il proprio io. Questo amore è come una gabbia che rinchiude l’uomo e gli impedisce di scoprire la verità del suo essere. Se l’amore viene impoverito e banalizzato è naturale che anche la sessualità, espressione dell’amore, perde il suo essenziale significato.

La naturale indignazione di fronte a fenomeni come la pornografia, la pedofilia, la prostituzione è il segno di un essenziale orizzonte etico di riferimento che caratterizza la capacità di giudicare da parte dell’uomo. La cultura odierna rifiuta l’esistenza di una legge morale, ciò nonostante ciascun uomo non può far e a meno di porsi la domanda etica. Ci accorgiamo di non poter fare a meno di alcuni valori morali, sentiamo la necessità di distinguere il bene dal male, le scelte che dobbiamo compiere chiamano in causa le nostre convinzioni morali. Il dono della sessualità con riferimento al modo con cui i giovani vivono questa realtà riguarda in termini di responsabilità educativa la generazione degli adulti, il mondo degli educatori e di quelli che si preparano a diventare tali, perché oggi vi è un vuoto di senso che accompagna il vissuto dei giovani.




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