Una piccola Chiesa domestica

di Giovanna Abbagnara

Abbiamo intervistato il card.Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ed è emersa la necessità che la famiglia si ponga in ascolto della Parola. Nel suo intervento al Sinodo ha dato delle chiare e precise indicazioni.

Eminenza, cosa è emerso dal Sinodo sul rapporto tra Parola e famiglia?

È stato sottolineato fortemente che la preghiera di ascolto della Parola è particolarmente importante per la vita della famiglia. Ed io sono pienamente convinto che se si diffondesse nelle famiglie la prassi di pregare frequentemente, magari anche tutti i giorni con la Parola di Dio con opportuni sussidi, questo sarebbe un punto di forza per trasformare la vita delle famiglie. La preghiera non è tutto, ma tutto parte dalla preghiera perché tutto parte dalla grazia di Dio. Inoltre al Sinodo è stato ripetuto la necessità di mettere materialmente  il libro delle Sacra Scrittura in un posto di onore, addirittura è stato presentato un progetto per un angolo della casa dove dovrebbe essere posta l’immagine dello  Spirito Santo, l’immagine di Maria e poi la Sacra Scrittura al centro. Questo per indicare che come in virtù dello Spirito, il Verbo si è fatto carne nel grembo di  Maria, così la Parola si deve incarnare nella vita della famiglia.

Ci sono svariati testi di commento alla Parola dedicati a sacerdoti, consacrati, giovani, non crede che sia arrivato il momento di scrivere il Vangelo secondo gli sposi , se mi permette questa definizione,  cioè di coinvolgerli, di leggere il Vangelo alla luce dell’esperienza coniugale e familiare?

Sì, certamente, e penso che lo stesso Pontificio Consiglio per la Famiglia potrebbe farsi promotore della redazione di sussidi ad opera delle famiglie stesse. Sussidi per diffondere la preghiera di ascolto nelle famiglie. Credo che c’è anche bisogno di offrire degli strumenti molto concreti.

La Parola di Dio si incarna nella storia anche attraverso la testimonianza dei santi, da poco sono stati beatificati i coniugi Martin. In che modo i coniugi cristiani possono diventare nella Chiesa e nella società Parola viva?

La Parola di Dio eccede la Scrittura, continua ad incarnarsi nelle persone e lo fa in misura straordinaria nei santi, per cui i santi sono una parola vivente. Io ricordo la bella espressione di San Francesco di Sales, il quale diceva che il vangelo scritto è una partitura musicale, mentre il vangelo vissuto è il canto, è la musica effettivamente eseguita. Ecco, questo dice il ruolo importante, essenziale che hanno le famiglie. I coniugi Martin come iBeltrame-Quattrocchi, sono il  segno che vivendo la comunione profonda nel matrimono, si vive la santità cristiana, e si realizza la Chiesa come piccola comunità domestica. Ovviamente deve essere una comunione basata sul dono totale e reciproco che comporta anche il sacrificio in molte situazioni, e sul dono della coppia ai figli. Io sono solito dire che la famiglia poggia su una duplice donazione cioè donazione dei figli ai coniugi, e donazione totale della coppia ai figli accolta e vissuta nella gratitudine, nella collaborazione, nell’obbedienza. Quindi realizzando una vera famiglia si realizza una chiesa domestica e si realizza la presenza di Cristo nel mondo e quindi la famiglia diventa un Vangelo vivo.




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