Povertà assoluta

In Italia 1,5 milioni di famiglie vivono sulla soglia della povertà assoluta!

famiglie povere

di Ida Giangrande

Istat: in Italia sono oltre 4,5 milioni di persone che versano in condizioni di povertà assoluta. Si registra un’impennata delle difficoltà economiche soprattutto per le famiglie con figli a carico. In aumento anche l’indice dei giovani indigenti.

Vanno al mercato della frutta per reperire gli avanzi, non acquistano medicinali se non sono mutuabili e sono pronti a comprare cibo in scadenza o scaduti da qualche giorno pur di rientrare nel budget limitatissimo del loro portafoglio. È la fotografia di molte famiglie italiane che emerge dall’ultima indagine dell’Istat sulla povertà assoluta in Italia per l’anno 2015. I numeri parlano chiaro: sono oltre 1 milione e 582 mila famiglie che versano in condizioni di povertà assoluta, pari a 4 milioni e 598 mila persone, il numero più alto dal 2005.  Questo andamento nel corso dell’ultimo anno, spiega l’Istituto di statistica, si deve principalmente all’aumento della condizione di povertà assoluta tra le famiglie con 4 componenti, soprattutto coppie con 2 figli e tra le famiglie di soli stranieri, in media più numerose. Sulla situazione si è espresso Marco Lucchini, direttore generale Fondazione Banco Alimentare Onlus il quale ha detto: “I dati Istat 2016 confermano la fotografia che abbiamo quotidianamente davanti ai nostri occhi: sempre più persone non hanno accesso a un’alimentazione adeguata e non raggiungono uno standard di vita almeno minimamente accettabile e sempre più strutture caritative ci chiedono un aiuto maggiore per poter minimamente sostenere queste persone nei loro bisogni primari“. Il fenomeno è in aumento anche al Nord, in particolare per gli stranieri. La povertà colpisce le famiglie numerose, chi vive in città, e molti più giovani accanto agli anziani. Parliamo di persone e nuclei familiari che, secondo la definizione stessa dell’Istat, hanno difficoltà a: “Conseguire uno standard di vita minimamente accettabile. Non accedono a beni e servizi che, nel contesto italiano, vengono considerati essenziali“. Tra le persone coinvolte 2 milioni 277 mila sono donne, 1 milione 131 mila sono minori, 1 milione 13 mila hanno un’età compresa tra 18 e 34 anni e 538 mila sono anziani. Questo ci dice che un minore su dieci si trova in povertà assoluta.  Scattano immediate le reazioni del mondo politico e non: “Una vergogna nazionale, che dimostra come in questi anni non si sia fatto nulla per ridurre le diseguaglianze e aiutare chi ha più bisogno. Urge una riforma fiscale… chiediamo al Governo di estendere immediatamente il bonus di 80 euro” dichiara Massimiliano Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori. “La riforma fiscale che sta immaginando il Governo non servirà a nulla, visto che si vogliono ridurre le aliquote Irpef centrali. Va tagliata, invece, la prima aliquota o innalzata la no tax area. Altrimenti, ancora meglio, non andrebbe toccata l’Irpef, unica imposta progressiva rimasta e ci si dovrebbe preoccupare di tutti quei balzelli che colpiscono ricchi e poveri in egual misura“. E il Codacons: “Dati che umiliano l’Italia e gli italiani e dimostrano l’esigenza di interventi concreti per salvare migliaia di famiglie dal baratro. La crisi economica non è affatto finita, ma anzi continuano ad imperversare in Italia evidenti difficoltà per le famiglie, come attesta anche la mancata ripresa dei consumi”, afferma il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi. “Chiediamo al premier Renzi di varare subito un decreto urgente ‘anti-povertà’“.




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