Le 50 sfumature? Sì ma della castità…

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Una coppia di amici è venuta a trovarci per buttare giù alcune idee per un libro. Insieme abbiamo trovato ben 50 ragioni che accogliere la castità. 50 motivi per essere “veramente trasgressivi” nel nostro tempo e concedersi, nella logica del dono, solo all’uomo, alla donna, della propria vita.

Era dicembre del 2019 quando una coppia di amici che offrono agli adolescenti un corso sull’affettività (itinerante per l’Italia) sono venuti a trovarci a casa per buttare giù insieme alcune idee su un possibile libro. L’intento era aiutare i giovani, farli appassionare ad una vita pura, proporre consigli pratici per viverla. Quel giorno (mentre i bambini pitturavano il muro: stendiamo un velo pietoso su questa triste scoperta fatta solo poche ore dopo…) abbiamo trovato ben 50 ragioni per accogliere la castità nella propria vita. 50 motivi che sfidano le sfumature grigie, rosse, nere della promiscuità. 50 motivi per andare contro corrente, per non seguire la mentalità mondana del “tutto e subito”. 50 motivi per essere “veramente trasgressivi” nel nostro tempo e concedersi, nella logica del dono, solo all’uomo, alla donna, della propria vita. Da quel pomeriggio di condivisione è nato Casti alla meta. 50 sfumature dell’amore vero (Mimep Docete, 2020).

Qualcuno potrebbe pensare che sia un’utopia parlare di queste cose oggi. Il mondo grida più forte e martella con messaggi diametralmente opposti. Eppure, anche grazie a questi amici, ho scoperto che tantissime persone – più di quante pensassi – sentono bruciare dentro il sogno di una vita pulita, di uno sguardo diverso sul sesso. Tanti desiderano ricominciare da zero, dopo aver provato ciò che il mondo propone. Di recente abbiamo parlato in questa rubrica di Ania, fondatrice di Cuori puri. Credo fortemente che la sua storia possa essere da sprone a quanti magari non sono riusciti a preservarsi, ma desiderano ritrovare una purezza perduta. Non è mai troppo tardi per vivere “la gioia della castità”, quale che sia il nostro passato.

Leggi anche: Sarà possibile anche per me vivere la purezza o è troppo tardi?

Eppure, come già detto più volte in vari appuntamenti della rubrica, la castità è una meta che richiede molta fatica. La purezza è una qualità da conquistare, non ci piove addosso. L’abbiamo già paragonata alla vetta di una montagna: la vista è mozzafiato, ma la strada è in salita. Con quegli amici ci siamo allora domandati: che consigli pratici possiamo mettere nel libro? Il capitolo “è possibile per tutti vivere la castità?”, nasce proprio in risposta alla fatica che spesso avvertiamo di fronte alla discrepanza tra ciò che vuole il nostro cuore e ciò che ci suggeriscono la carne e il mondo. Per rispondere abbiamo preso spunto in particolare dalle testimonianze di Jason e Cristalyna Evert, una coppia di sposi cattolici americani che si impegnano a promuovere tra gli adolescenti il valore della purezza (parleremo ancora di loro più avanti).

Come prima cosa, pensiamo sia importante volere davvero una vita pura. Si vive in pace la castità solo se si desidera uno sguardo innocente, privo di malizia, simile a quello di un bambino. Il che non significa annullare i desideri, non vivere la passione, annullare la propria sessualità, ma cominciare a non assecondare quegli impulsi che ci portano a “cosificare l’altro” e a vederlo come oggetto del nostro piacere. Significa voler allontanare ciò che non mi permette di vedere l’altro e di vedere me stesso come “sacro”, come “un dono”. Altra cosa importante è riconoscere che siamo feriti dal peccato, che non sempre la carne ci suggerisce ciò che è bene per noi. Il consiglio è allora di pregare Dio di aiutarci a essere puri, chiedere in dono questa grazia, leggere la Parola, ricevere i sacramenti per essere fortificati. La capacità di amare sul serio non è semplice frutto di sforzi, viene dall’alto. Si può essere orgogliosi oppure ci si può guardare dentro e riconoscere che abbiamo bisogno di aiuto per dilatare il nostro cuore.

Non irrilevante è poi evitare tentazioni. Mi viene in mente un ragazzo che ha preso la decisione di vivere la castità che spiega a un altro ragazzo quanto sia d’aiuto non passare troppo tempo davanti al computer. Non significa scappare dal web, ma non farsi risucchiare, non fissarsi su certe immagini. È solo un esempio, di certo sono molte le situazioni da evitare per non cadere… piano piano, se ci analizziamo, impariamo a riconoscere quali sono e a prendere le distanze.

Altra cosa importante è chiedere aiuto e confrontarsi con chi vive i nostri stessi valori: è molto importante chiedere a Dio di donarci amici puri, con cui condividere il cammino. Infine, perseverare con pazienza e ricominciare daccapo dopo le cadute. Tutti sbagliamo, anche quando magari siamo già avanti del cammino… non fossilizziamoci sull’errore: chiediamo perdono, confessiamoci, e ricominciamo più convinti di prima. E ricordiamo che siamo liberi: nessuno ci obbliga a vivere la purezza… se la viviamo è perché la desideriamo. Abbiamo un Dio che ci ha chiamato amici, non schiavi. Per oggi ci fermiamo qui, ma vi aspetto la prossima settimana per proseguire col nostro discorso!




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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