CASTITÀ

“Il problema più grande tra me e il mio fidanzato è la castità”: il messaggio di una lettrice

Qualche giorno fa, una ragazza che ci legge mi scrive che i problemi più grandi che lei e il suo fidanzato hanno riscontrato in questi anni sono stati nella castità, un argomento divisivo nella loro coppia, un aspetto su cui hanno sempre discusso, perché lei sa che “vuole donare tutta sé stessa all’uomo che sposerà”, lui, invece, “non capisce perché debba aspettare tanto, se la ama”.

Qualche giorno fa mi scrive una lettrice. È sempre stata molto attenta ai nostri articoli sulla castità e sul tempo del fidanzamento, in quanto anche lei fidanzata.

È molto credente, considera la fede il motore della sua vita. 

Lui, invece, si dichiarava atea, prima di conoscere lei. Poi, si è riavvicinato a Dio, ai sacramenti. Ha fatto dei passi importanti, consapevolmente e liberamente, senza alcuna costrizione da parte della fidanzata. 

Infine, è arrivata la proposta di matrimonio, qualche giorno fa. Lei ha detto sì, eppure, in cuor suo, sa che ci sono ancora delle criticità da risolvere. 

Mi chiede se possiamo parlare, se può raccontarmi.

Non ci conosciamo personalmente, ma già in passato mi aveva chiesto consigli su come proporre la castità a lui, su come viverla. Non ero sicura di poterla aiutare, ma ho detto di sì e ci siamo accordate per una telefonata.

Ecco che Giulia (nome di fantasia) inizia a raccontarmi che i problemi più grandi che hanno riscontrato in questi anni sono stati proprio nella castità, un argomento divisivo nella loro coppia, un aspetto su cui hanno sempre discusso, perché lei sa che “vuole donare tutta sé stessa all’uomo che sposerà”, lui, invece, “non capisce perché debba aspettare tanto, se la ama”.

A quel punto le ho domandato: “Se è vero che ti ama e tu lo ami, perché non vi sposate? Perché hai dei dubbi?”

Lei mi ha risposto: “Perché non voglio che lui mi sposi solo per avere rapporti con me, come se il rito del matrimonio fosse la tassa da pagare per avermi…

A quel punto ho capito: il problema di questi fidanzati non era la castità (la castità, infatti, fa sempre emergere problemi più grandi, sottostanti; i litigi per la castità sono un sintomo, non la vera causa dei problemi). Il loro scoglio maggiore era avere una diversa comprensione del matrimonio

“Se lui vede il matrimonio come un di più, come qualcosa di superfluo – gli ho detto – ovvio che non comprende il valore della castità prematrimoniale. La castità prima del matrimonio ha senso se uno ha chiara la meta: il matrimonio. E se ‘matrimonio’ coincide con ‘dono di tutta la propria persona all’altro’. Lui non ha chiaro cosa sia davvero il matrimonio e il valore che il matrimonio ha…”

Giulia ci ha pensato un attimo, poi ha ammesso: “Lui, in effetti, non ha avuto una buona esperienza del matrimonio, i suoi si sono separati quando era piccolo, ha sofferto molto. Veniamo da vissuti diversi… Per lui l’importante è che ci amiamo, non che ci sposiamo… Mi sposerebbe perché è importante per me, ma io non voglio, voglio che anche lui capisca il valore del matrimonio!”

Leggi anche: “Io scelgo te”. La ignorata stagione del fidanzamento (puntofamiglia.net)

“Ci sono delle ferite che non ha sanato…”

“Credo proprio di no…”

“Tu sai che il matrimonio è una chiamata e una vocazione, una via per il cielo?”, le ho domandato.

Lei ha risposto di sì.

“Sai che il sacramento del matrimonio purifica l’atto coniugale, fino a renderlo canale per la grazia di Dio? Sai che, se il matrimonio è sacramento, significa che la vostra coppia accoglie Gesù in persona e la vostra famiglia diventa una piccola chiesa domestica?”

“È quello che vorrei, è quello che desidero… Ma lui non ha queste consapevolezze… e, come dici, probabilmente ha delle ferite che non gli permettono di vedere la bellezza del matrimonio…”

“Quindi il problema non è la castità…”

“In che senso?”

“La telefonata è iniziata dicendomi che il vostro problema più grande era la castità… Invece la castità ha solo fatto emergere la verità: avete una visione diversa sul matrimonio e lui ha delle ferite per cui non considera molto bene il matrimonio…”

“Sinceramente a questo non avevo pensato. I miei pensieri erano sempre fissi sul come fargli capire la castità, sul trovargli nuove motivazioni, nuove spiegazioni; a volte sentivo quasi di sbagliare io, vedendolo soffrire così tanto per la rinuncia… E invece hai ragione: c’è un problema più grande dietro, la pensiamo diversamente sul matrimonio e lui lo guarda con sospetto… Dobbiamo lavorare su quello…”

“Vedi: fare l’amore significa sposarsi nella carne, ma se quel gesto si vive per ragioni diverse, con motivazioni e finalità diverse, viene meno l’intimità e la comunione. Se una coppia ha la stessa visione del matrimonio e condivide lo stesso percorso, la castità unisce, non divide. Se divide, c’è qualcos’altro da risolvere, i componenti della coppia hanno una diversa visione della vita in due, hanno diversa percezione della corporeità umana, della sessualità e soprattutto del matrimonio… Se non risolvete ora i problemi, però, mentre il problema adesso è la castità, da sposati sarà l’intimità…”

A quel punto, Giulia ha detto che era proprio così e che avrebbe smesso di litigare con lui sulla castità, andando più a monte, andando a lavorare su quei problemi che proprio la castità aveva fatto uscire.

Perché raccontare questa vicenda? Perché tante volte si accusa la castità di essere un ostacolo. E in parte lo è: menomale! 

Significa che sta facendo il suo lavoro.

Il lavoro di far venire tutti i nodi al pettine.

Il lavoro di scomodare.

Il lavoro di costringere la coppia ad andare sempre più in profondità.

Giulia e Stefano possono trovare una soluzione; se davvero vogliono un futuro per la loro coppia, possono trovare un modo per stare insieme. Bisogna essere umili, lasciarsi accompagnare. 

Ci chiediamo, però, cosa sarebbe successo se Giulia, invece di lasciarsi pungolare, avesse ceduto, facendo l’amore con lui, pensando “Almeno, se mi sposa, poi, sarà perché mi ama, non perché non resiste più”?

Sarebbe successo che Giulia avrebbe tradito sé stessa, si sarebbe donata a lui per “la motivazione sbagliata” e dei problemi risolvibili si sarebbero trasformati in voragini. Lo so perché molte donne che conosco non hanno avuto il coraggio di Giulia, coraggio di chiedersi come risolvere senza dover rinunciare lei ai suoi valori. Risultato? Quasi sempre le storie sono finite poco dopo. 

Vogliamo incoraggiare le tante Giulie che ci leggono: non state sbagliando. Se la castità è un problema è perché di sicuro, sotto, c’è un altro vero problema. Guardate al nodo, non incolpate il pettine.




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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