AFFETTIVITÀ

Una psicologa: “Le donne si godano il sesso occasionale”; ma il nostro cuore vuole di più

cuore spezzato

(Foto: zimmytws / Shutterstock.com)

Una psicologa spiega che le donne “non si godono il sesso occasionale perché più giudicate degli uomini”. E se invece usare ed essere usate ci facesse sentire “svuotate” perché in fondo sogniamo qualcosa di più? Il peccato originale ha nascosto la profonda verità su chi siamo, ma se ci scaviamo dentro riconosceremo che cerchiamo l’amore, nulla di meno.

Circola, nel web ma non solo, l’idea che avere rapporti di sesso occasionali non sia un male per la persona. La parola d’ordine, quando si parla di intimità e sessualità, è “consenso”. Non importa se ci si usa a vicenda, se non ci si ama, basta che tutto sia fatto tra “consenzienti”. 

Chiaro che un rapporto occasionale vissuto per scelta non può essere paragonato ad uno stupro. Nel secondo caso un male morale è anche reato (si viola la volontà e il corpo dell’altro!), nel primo caso, se due adulti scelgono liberamente di vivere la propria sessualità in modo egoistico, nessuno è passabile di denuncia e non si può parlare di “violenza”.

Eppure, ci chiediamo se davvero siamo stati creati per così poco. O se, in quanto creature uniche e speciali al mondo, meritiamo qualcosa di più.

Tempo fa, mi è capitato sotto agli occhi il video di una psicologa, la quale spiegava che “gli uomini si fanno meno scrupoli a vivere il sesso occasionale perché giudicati meno delle donne. Le donne non se lo godono perché considerate delle poco-di-buono”.

In altre parole, se le donne soffrono “di più” dopo un rapporto occasionale la colpa è della società maschilista che le fa sentire sbagliate. Il consiglio? Non dare peso alle chiacchiere e fare del proprio corpo ciò che si vuole. 

Il modo di vivere un rapporto sessuale è soggettivo, certamente, come ogni esperienza che si vive. Ognuno si approccia alle situazioni in maniera differente, con le proprie convinzioni, con i propri valori, con il suo mondo interiore. Però resta vero sempre il fatto che siamo esseri relazionali, in cerca di accoglienza, tenerezza, amore.

E questo vale per uomini e donne. 

Per prima cosa, vorrei domandare a questa psicologa: è proprio vero che gli uomini sono molto meno sentimentali e riescono a godere del sesso anche senza coinvolgersi, quindi godono di più in un rapporto occasionale?

L’uomo, dal punto di vista biologico, se non si educa e non è educato all’amore, è forse più propenso a cercare soddisfazione nel semplice esercizio della sessualità (basti pensare che la prostituzione, purtroppo, vede quasi sempre vittime delle donne, sfruttate da uomini che ne cercano appagamento). 

Leggi anche: “Mi hanno derisa perché parlavo di castità: come mai la purezza dà fastidio?” (puntofamiglia.net)

Tuttavia, se andiamo in profondità scopriamo che dietro alla falsa sicurezza, dietro all’apparente mancanza di sensi di colpa e di vergogna, si nascondono piaghe che fanno male

Dire che l’uomo stia bene con le sue debolezze solo perché le dimostra meno è un atto piuttosto ardito. 

Ricordo la confidenza di un amico che ammise di sentirsi svuotato dopo ogni rapporto sessuale (vive con frequenza rapporti occasionali e usa pornografia. Eppure, ammette che non sta bene con tutto questo, che prende atto di essere così, ma non si sente in pace). 

Un uomo ora sposato mi ha confidato il suo passato, dicendomi di essersi concesso dei rapporti occasionali e di aver provato, in quelle occasioni, una solitudine immensa. “Con la donna che ami è proprio un’altra storia”. 

Un altro, convertitosi qualche anno fa, mi ha detto di essere andato a prostitute e di avere una vergogna profonda per quel suo trascorso: “So che le donne meritano amore, ho tradito me stesso, sono stato un piccolo uomo”. 

Un altro ancora ha rovinato il suo matrimonio con la pornografia e ha scongiurato la moglie di non dirlo a nessuno perché è una dipendenza di cui si vergogna.

Dunque, è vero che gli uomini stanno bene con il sesso occasionale e che non provano nessuna spiacevole sensazione con la pornografia… o non sarà che certe cose loro non le dicono?

Infine, le donne soffrono per il giudizio e non si godono i rapporti occasionali per colpa della società. Certo, essere giudicate fa male… ma è il caso del sesso occasionale? Dobbiamo ricordare che viviamo in una cultura dove “è vietato vietare” e che sempre più ci dice che il corpo è nostro e possiamo farci di tutto (la psicologa pensa di dire cose nuove, in realtà è l’emblema del pensiero dominante).

Non sembra che il modo di vivere diffuso, i film, le star da cui siamo bombardati dicano questo, ovvero che ci sia qualcosa di male nel godersi una notte di piacere (tanto per gli uomini quanto per le donne!). Anzi, ci ingannano dicendo l’esatto contrario, salvo poi scoprire sulla nostra pelle che si tratta di bugie. 

A questa psicologa, sebbene io non abbia titoli, vorrei obiettare che il sesso occasionale fa male perché appartiene al regno animale, non al mondo degli umani. 

Il peccato originale ha nascosto questa profonda realtà, ma se siamo onesti riconosceremo che cerchiamo qualcosa di più grande. Il problema è nella nostra coscienza, non nel “parlare della gente”. La società ci spinge verso l’abisso del consumismo, semmai, altro che giudicarci se viviamo “una notte di passione”.

Un simile discorso poteva avere un briciolo di senso nella società puritana di fine ‘800, non certo nel mondo iper-sessualizzato di oggi. 

La verità è ben altra.

La verità è che non abbiamo il coraggio di dirci la verità. 




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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