ATTI VANADALICI CAV PADOVA

Vandalismo verso CAV di Padova: una carriola di letame non spegne l’amore per la vita

Nella giornata di domenica 7 gennaio la sede del Centro di Aiuto alla Vita (CAV) di Padova è stata teatro di un grave attacco vandalico, che ha lasciato sgomenti coloro che tanto si impegnano nel supporto delle donne in difficoltà. L’ingresso è stato coperto da una carriola di letame, ma l’attacco non si è concluso lì, davanti all’edificio, bensì ha coinvolto anche i social media, con commenti denigratori e video offensivi su Instagram.

Le azioni intimidatorie sono state accompagnate dall’accusa verso il Centro di compiere violenza morale sulle donne, come se le costringessero con il plagio a tenere dei figli che non vogliono, limitando la libertà di scelta riguardo l’aborto.

Chi ha compiuto questi gesti forse non sa o non vuol considerare che molte volte le donne che pensano all’aborto sono in situazioni difficili e non vorrebbero rinunciare alla vita che portano dentro di sé, bensì avere qualcuno che tenda loro la mano. Il Centro di Aiuto mira a fare proprio questo: difende il diritto alla maternità e offre un sostegno concreto in momenti critici della loro vita.

Il CAV di Padova, attivo da oltre 40 anni, ha contribuito significativamente alla nascita di migliaia di bambini e ha fornito assistenza a un numero considerevole di donne in difficoltà. 

Leggi anche: Donne incinte o con bimbi piccoli: quali difficoltà? Le iniziative del CAV Mangiagalli (puntofamiglia.net)

Nel condividere per intero il Comunicato del Movimento per la Vita Italiano a proposito delle aggressioni al Centro di Aiuto alla Vita di Padova, esprimiamo come Punto Famiglia piena solidarietà agli amici veneti. Questa non è civiltà, piuttosto la manifestazione più bieca di una mentalità violenta e distruttiva. La vita è una meraviglia, un fiore che si erge bellissimo e profumato anche sul letame. 

“Bisogna amare anche il nemico. Nel nostro caso significa scommettere sulla presenza nel cuore di ognuno, anche di coloro che ci sono lontani ed ostili, di un nucleo, magari nascosto, di capacità di ascolto, e di sensibilità verso ciò che è vero, giusto e bello” (Carlo Casini). 

Nello sconcerto per quanto accaduto, per le gravissime e ingiuste aggressioni alla sede del Centro di Aiuto alla Vita (CAV) di Padova, queste parole risuonano nei nostri cuori e nelle nostre menti più forti e nitide che mai. 

Gli attacchi “conditi” anche da abbondante letame posizionato all’ingresso del CAV, mostrano lo squallore e l’intolleranza della mentalità abortista che rifiuta ad ogni costo – fino a ricoprirlo di offese e sporcizia – lo sguardo sulla meraviglia della vita umana che sboccia nel seno materno. 

Non solo, ma mostrano anche di essere assai lontano dalle donne, che invece i CAV accolgono, mettendosi dalla loro parte nella condivisione delle difficoltà che una gravidanza inattesa o problematica può comportare. 

Ciononostante, non ci facciamo intimidire e vogliamo perseverare con amore verso tutti, nella tutela dei bimbi non nati e delle loro mamme. Il volontariato per la vita è splendido. Ad oggi ha collaborato alla nascita di 265.000 bambini, restituendo alle loro madri il coraggio tutto femminile dell’accoglienza dei figli, e restituendo loro la vera libertà. Episodi tristissimi come quello di Padova non fanno altro che spronarci ad andare avanti con gioia, per costruire un popolo della vita forte e unito, che sa vincere il male con il bene. (Comunicato del 7 gennaio, Movimento per la Vita italiano). 




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