CONVERSIONE

Il dono delle lacrime: il pianto è legato alla conversione e al bisogno di salvezza

di Cristiana Mallocci

Papa Francesco, nell’udienza di mercoledì 7 febbraio, ha parlato del vizio dell’accidia e ha fatto una distinzione tra “tristezza buona” e “tristezza cattiva”. Se quest’ultima ci ripiega su noi stessi, conducendo alla disperazione, c’è una tristezza buona, invece, che ci porta a riconoscere il peccato e a cercare la salvezza. Le lacrime, in questo caso, sono un dono di Dio.

Sta per iniziare il tempo della Quaresima e sembra opportuno riflettere sul dono delle lacrime; è uno dei doni più ricchi ed antichi della Chiesa primitiva. 

Questo dono ci purifica dai nostri peccati e ci porta ad un’autentica conversione, innescando e compiendo uno splendido itinerario di guarigione interiore. 

Perché Dio ha curato Ezechia? Perché la sua preghiera è stata effettuata tra e mediante lacrime. 

San Paolo, nella Lettera ai Romani, scrive e ricorda che lo Spirito Santo intercede per noi con gemiti ineffabili, ossia che lo Spirito agisce in noi mediante le nostre debolezze fisiche e spirituali.

Quando siamo battezzati nello Spirito Santo, infatti, questo Battesimo non avvolge solo la nostra anima, ma riguarda anche il nostro corpo. Egli, appunto, supporta il nostro corpo ed il nostro spirito. Quando Invochiamo: “Vieni, Spirito Santo”, chiediamo di ricevere la sua forza è che quest’ultima operi in noi una fulgida guarigione. 

Leggi anche: Il papa, parlando di accidia, invita a combattere il “demone subdolo della tristezza” (puntofamiglia.net)

Lo Spirito Santo ci cura, è un’inesauribile e benedicente fonte di salute e di vita che sgorga dentro il nostro cuore e lo ricolma. 

San Simeone soleva ripetere che “dobbiamo cominciare la nostra preghiera implorando da Dio il dono delle lacrime”; ma perché domandare al Signore questo dono? Perché il dono delle lacrime annichilisca la durezza del nostro cuore e rimargini le nostre iniquità. 

Il dono delle lacrime non si verifica semplicemente quando dagli occhi scaturisce il pianto, ma anche – e forse, soprattutto – quando a piangere è il cuore. 

Il nostro cuore si commuove teneramente dinnanzi alla presenza del Signore. Chi si comunica tra le lacrime esperisce in una modalità inedita, dirompente ed unica la guarigione interiore.

Il dono delle lacrime è un immenso e gratuito regalo che Dio ci offre. 

Quando i nostri occhi incrociano quelli di Gesù, che ci guarda con amore ardente e benevolenza incondizionata, riceviamo il dono delle lacrime. 

Chi prega nello Spirito Santo, attraverso il dono che il Signore gli procura, prega dal profondo del proprio cuore. Ogni lacrima ispirata da Dio, quindi, è un inestimabile dono di guarigione. Chi piange di odio o di dolore ed incarna questo nella sua esistenza ne è perfettamente consapevole. Non avveleniamoci dunque, con sentimenti negativi ed oscuri, piuttosto chiediamo al Signore la grazia del dono delle lacrime ed egli ci esaudirà sfaldando il nostro impenetrabile cuore di pietra e dotandoci generosamente, secondo quanto promesso dalla sua Parola, di un dolce cuore di carne, ovvero di un cuore fragilmente e straordinariamente umano.




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