EDUCAZIONE SESSUALE

La “pandemia silenziosa” dell’impurità minaccia il cuore dell’essere umano

di Cristiana Mallocci

La sessualità vissuta nell’impurità ha conseguenze distruttive. Ecco alcuni sintomi: aridità spirituale, noia, mancanza di pace, sconforto, malinconia, tristezza, dipendenza che aumenta progressivamente, isolamento, riduzione dell’altro a mero oggetto di piacere. Se vogliamo liberarci e guarire, però, una strada esiste… Prima di tutto, lasciarci toccare da Gesù.

Gli amici di Catholic Stuff ci donano un nuovo ed interessante video su un tema piuttosto importante per questo periodo. Ecco l’invito contenuto in esso: “Sveglia! Ci troviamo ad affrontare una silente ed imperante pandemia! Il virus della mancanza di purezza e della lussuria sta operando una vera e propria strage dilagante nel mondo e nessuno, purtroppo, gli presta la dovuta attenzione”.

C’è una cosiddetta “nuova normalità”, che comporta la diffusione di una mentalità non sana. 

Si pensa che certi comportamenti siano del tutto innocui, fisiologici e corretti, immersi in una sorta di fatiscente ed illusoria post-verità.

La proliferazione della lussuria e l’assenza di purezza mostrata dai social e dagli altri media, ha fatto sì che questo “virus” avesse un grado di contagio così rapido ed elevato che ormai passa praticamente inosservato ed anzi viene, appunto, perniciosamente normalizzato. 

È ogni giorno più allarmante, infatti, il numero significativo di bambini e giovani che accedono alla pornografia con il computer o i dispositivi mobili. Ancor più preoccupante è la quantità di persone che consultandosi su un qualsiasi tema o semplicemente navigando su Internet, si trovano dinnanzi a propaganda e a banners che li inducono ad accedere a pagine colme di contenuti censurati.

Oggi più che mai occorre una vigilanza responsabile, attenta ed efficiente, in particolare da parte del mondo adulto, che aiuti ad evitare di cadere nella menzognera seduzione di tale tendenza. 

Occorre anche assumere una disposizione realistica che ci permetta di correggere questi comportamenti ed offrire gentile e delicato supporto per aiutare chi cerca di liberarsi da queste situazioni di odierna schiavitù che privano l’uomo della propria dignità, sottraendogli la felicità. 

Credo che il primo passo da compiere consista proprio nel riconoscere il problema, essere obiettivi e leali con noi stessi, dunque ammettere con nitida onestà di essere precipitati in questa rete. Scoprirne ed affrontarne i sintomi e le relative e degeneranti conseguenze, che ostinatamente e subdolamente sì celano dietro ad essa, quali: aridità spirituale, noia, mancanza di pace, sconforto, malinconia, tristezza, dipendenza che aumenta progressivamente, isolamento, riduzione dell’altro a mero oggetto di piacere e così via…

Dopo aver riconosciuto questa difficoltà, la prima risorsa a cui ricorrere è il Sacramento dalla Confessione, oltre che alla preghiera, che comprende ed implica il chiedere a Dio il Suo perdono, nonché la Grazia e la forza necessaria per vivere ed incarnare le virtù cristiane nel cammino verso la santità. Pregare intimamente, sinceramente, chiedere la forza dello Spirito per riuscire ad affrontare e superare le passioni, ricorrere alla dolce protezione materna della Vergine Maria, chiedere la feconda intercessione di San Giuseppe. Inoltre, senza alcuna vergogna né timore, cercare il supporto di un direttore spirituale idoneo che ci aiuti ad essere sempre più saldi ed intrepidi nella nostra lotta, perché dobbiamo riconoscere che da soli non possiamo farcela e che occorre l’aiuto ed il sostegno dell’altro. 

Leggi anche: Si può recuperare la purezza? Storia di Clare Crockett: dai festini alla vita da suora (puntofamiglia.net)

Occorre poi esperire un’intensa vita sacramentale, nonché di meditazione della Parola, intesa come un itinerario di vita che si purifica ed evolve quotidianamente, ossia compie passi saldi verso l’unità con il Padre, dunque ci dona la santità. 

Questa ampia ed inarrestabile ondata di mancanza di purezza e lussuria è tragicamente in aumento, poiché per diffondersi, si nutre e serve crudelmente della soggezione e del timore di parlare su questioni tanto intime e personali. 

Sovente si prova naturalmente un intrinseco imbarazzo: diviene perciò difficile riconoscere che abbiamo bisogno di aiuto. Oppure, appare la divisione familiare che colpevolizza, minimizza eccessivamente o ridicolizza e strumentalizza ingiustamente la portata morale degli atti, occultando slealmente ed ignorantemente l’ingente ricaduta che essi determinano a livello umano, psicologico e spirituale. 

Altre volte diventa arduo se non impossibile, appunto, riconoscere che si ha un problema perché, si maschera del monotono, infecondo ed insensato pretesto che riassumibile con il detto: “lo fanno tutti”. 

Il cristiano è chiamato, al contrario, a non avere paura, a non vergognarsi di affrontare serenamente, apertamente ed approfonditamente questi temi, perché da ciò dipende la salvezza di molte generazioni.

Come sapientemente e diligentemente afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 2337 “La sessualità, nella quale si manifesta l’appartenenza dell’uomo al mondo materiale e biologico, diventa personale e veramente umana allorché è integrata nella relazione da persona a persona, nel dono reciproco, totale e illimitato nel tempo, dell’uomo e della donna. La virtù della castità, quindi, comporta l’integrità della persona e l’integralità del dono”. 

Vivere la virtù della castità nell’essere single e nel matrimonio aiuterà, dunque, ad acquisire il prezioso e fondante dominio di se stessi, oltre che a maturare una conoscenza integrale della persona, ed in questo modo ad esprimere e mostrare un amore sincero, puro e gratuito. 

Avete mai pensato poi, che questo “virus” fa sì che ci valorizziamo ed apprezziamo sempre meno? Lo pseudo piacere che cerchiamo, istantaneamente si trasforma in: abbattimento, amarezza ed afflizione. 

La mancanza di purezza ci impedisce palesemente di essere davvero felici e di amare in modo sano e corretto. Questi atti infatti, ci spingono, persino inconsapevolmente, a vedere e pertanto considerare gli altri alla degradata e degradante stregua di oggetti.

Questo atteggiamento utilitaristico, oltre ad essere disumano, è tutto fuorché cristiano. Dunque, non dobbiamo avere paura di camminare verso la castità, né vergogna di parlare purezza. Al contrario è uno dei nostri doveri principali, poiché da questo nostro impegno dipende la salvezza di molti. Coraggio, ce la possiamo fare! 




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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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1 risposta su “La “pandemia silenziosa” dell’impurità minaccia il cuore dell’essere umano”

Grazie. Gli uomini, la maggioranza degli utenti della pornografia, sperimentano proprio i sentimenti di vuoto e dipendenza dopo la visione. I registi e gli sceneggiatori e perfino i creativi della pubblicità vivono gli stessi problemi. Il buon gusto nel vestire potrebbe essere una via per affrontare questa epidemia.

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