9 Aprile 2024

“Per sempre, sono qui per sempre! …”

«Per la mia entrata fu scelto il 9 aprile, giorno in cui il Carmelo celebrava la festa dell’Annunciazione, rimandata a causa della quaresima. La sera prima, tutta la famiglia era riunita attorno alla tavola alla quale io sedevo per l’ultima volta. Ah, come sono strazianti quelle riunioni intime!… proprio quando si vorrebbe vedersi dimenticati, le carezze, le parole più affettuose ci sono prodigate e ci fanno sentire il sacrificio della separazione. Il mio diletto Re non diceva quasi niente ma il suo sguardo si posava su di me con amore. La zia ogni tanto piangeva e lo zio mi faceva mille complimenti affettuosi. Anche Giovanna e Maria erano piene di gentilezze per me, soprattutto Maria che, prendendomi in disparte, mi chiese perdono dei dispiaceri che pensava di avermi dato. Infine la mia cara piccola Leonia, tornata dalla Visitazione da qualche mese, mi colmava ancora di più di baci e di carezze. È solo di Celina che non ho parlato: ma lei intuisce, Madre diletta, come passò l’ultima notte che abbiamo dormito insieme…» (Ms A, 68v°-69r°).

Il 9 aprile 1888, centotrentasei anni fa, santa Teresa di Gesù Bambino entrava nel monastero carmelitano di Lisieux in Francia. Aveva 15 anni. Era il giorno della festa dell’Annunciazione. Quell’anno il 25 marzo coincideva con la Domenica delle Palme e il calendario liturgico aveva posticipato l’evento dell’Incarnazione al lunedì dopo la domenica in Albis. Teresa – che aveva tanto desiderato di potere entrare in monastero nel giorno di Natale – scoprì in questa coincidenza un’ulteriore delicatezza di Dio: in quella festa, infatti, egli era «ancora più piccolo», perché appena concepito nel grembo della Vergine. Un particolare che ci dice molto del cuore e della fede di questa piccola carmelitana.

Il racconto che Teresa fa del momento dell’ingresso è commovente: «La mattina del grande giorno, dopo aver dato un ultimo sguardo ai Buissonnets, nido grazioso della mia infanzia e che non avrei mai più rivisto, partii al braccio del mio diletto Re per salire la montagna del Carmelo. Come la sera prima, tutta la famiglia si riunì per ascoltare la Santa Messa e fare la comunione. Appena Gesù discese nel cuore dei miei cari, attorno a me udii solo singhiozzi; solo io non versai lacrime, ma mi sentii battere il cuore con una violenza tale che mi sembrò impossibile muovere un passo quando ci fecero cenno di recarci alla porta della clausura; tuttavia andai avanti, chiedendomi se non sarei morta tanto il cuore mi batteva forte… Ah, che momento, bisogna averlo passato per sapere cos’è!» (Ms A, 69r°).

Infine, il congedo ha un che di celeste. È ancora Teresa che racconta, tutta vestita di bianco nel suo abito da sposa: «La mia emozione non trapelava all’esterno; dopo aver abbracciato tutti i membri della mia diletta famiglia, mi misi in ginocchio davanti al mio incomparabile Padre, chiedendogli la benedizione; per darmela si mise anche lui in ginocchio e mi benedisse piangendo… Era uno spettacolo che doveva far sorridere gli angeli quello di questo vegliardo che presentava al Signore sua figlia ancora nella primavera della vita!… » (Ms A, 69r°).

Una persona, che aveva assistito alla scena, disse poi al signor Martin che gli era sembrato di vedere Abramo in atto di sacrificare a Dio il figlio Isacco. Luigi, ascoltando, sorrise: «Ma – disse – se Dio mi avesse chiesto di sacrificare la mia bambina, io avrei alzato il coltello molto, molto lentamente, aspettando l’agnello». Più tardi Luigi Martin scrisse a un amico: «La mia reginetta è entrata ieri al Carmelo. Dio solo può chiedere un simile sacrificio. Egli mi aiuta così potentemente che, in mezzo alle lacrime, il mio cuore sovrabbonda di gioia».

Teresa varca la soglia della clausura: «Alcuni istanti dopo, le porte dell’arca santa si chiusero dietro di me e là ricevevo gli abbracci delle sorelle dilette che mi avevano fatto da mamme e che ormai prendevo come modelli delle mie azioni…» (Ms A, 69r°). Poi la priora, Madre Maria di Gonzaga, l’accompagnò in una visita ai diversi spazi del monastero: «Tutto mi sembrava incantevole, credevo di essere trasportata in un deserto: soprattutto la nostra cella mi affascinava, ma la gioia che provavo era calma, nemmeno il più lieve zefiro faceva ondeggiare le acque tranquille sulle quali veleggiava la mia navicella, nessuna nuvola oscurava il mio cielo azzurro… ah, ero pienamente ricompensata di tutte le mie prove… Con che gioia profonda ripetevo queste parole: “Per sempre, sono qui per sempre!…”» (Ms A, 69v°).

In seguito, due anni prima di morire, scrivendo i suoi ricordi, nel ripensare agli ostacoli per entrare in monastero, Teresa scriverà: «Oggi, che godo della solitudine del Carmelo (riposandomi all’ombra di Colui che ho così ardentemente desiderato), penso di aver acquistato questa felicità a pochissimo prezzo, e sarei pronta a sopportare pene ben più grandi per conquistarla, se non l’avessi ancora» (Ms A, 53v°).



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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